Miopia, presbiopia, astigmatismo: tutto sui difetti della vista

Salute e Benessere
I difetti della vista sarebbero in aumento (archivio Getty Images)
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Dalle caratteristiche all'ereditarietà, dalla prevenzione al legame con i dispositivi tecnologici. Aldo Caporossi del Policlinico Universitario A. Gemelli spiega tutto quello che c'è da sapere sui più comuni disturbi dell'occhio

"Si sta pensando che l'uomo preferisca diventare miope". Il professore Aldo Caporossi, responsabile della struttura complessa di Oculistica del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, spiega anche attraverso questa frase sorprendente quali sono le caratteristiche dei difetti di vista più comuni e ne analizza gli sviluppi in un'intervista a Sky TG24.

Miopia

"La miopia è un difetto legato alla lunghezza dell'occhio che compare in età scolare tra gli 8 e i 15 anni e molto più raramente dopo", spiega Caporossi. Generalmente, il difetto "si stabilizza intorno ai 21-23 anni e dopo di che non aumenta più". E per questo dopo aver raggiunto tale età "si può anche intervenire chirurgicamente con un'azione laser molto diffusa". Spesso i genitori si preoccupano quando la miopia dei loro figli aumenta ma Caporossi sostiene che è un timore non motivato: "Se si passa da una miopia di 2 a una miopia di 3 diottrie significa che l'occhio si è allungato. Una cosa normale. Non ci si preoccupa se il piede si allunga, non bisogna farlo nemmeno se lo fa l'occhio". Almeno finché si rimane all'interno di una miopia medio-bassa. Da che livello in poi può diventare un problema? "Quando si sale sopra le 9 diottrie entriamo nel campo delle miopie gravi", dice Caporossi. "Ma bisogna sfatare il mito delle 10 diottrie come limite, esistono miopie anche più alte, si può arrivare fino a 35. Tra le 12 e le 15 diottrie sono molto frequenti, più rare oltre le 20". Un difetto grave può rendere più probabile avere disturbi seri come "il glaucoma, il distacco della retina o la maculopatia".

Astigmatismo

Un altro difetto della vista molto comune è l'astigmatismo, un disturbo causato da un'asimetria dei raggi di curvatura dell'occhio. L'astigmatismo può essere miopico, ipermetropico, misto e composto. "Si tratta di un problema congenito della cui esistenza - dice Caporossi - molto spesso non ci si accorge fino all'età scolare. Per questo è molto importante far visitare i bambini da uno specialista già a 3 anni. Accorgendosene in tempo si può evitare che l'occhio diventi pigro, utilizzando un occhiale che faccia sforzare quello che viene meno usato. È davvero importante far vedere i bambini a 3-4 anni, anche perché dopo i 7-8 anni non c'è più niente da fare in tal senso e l'occhio rimane poco sviluppato".

Ipermetropia

L’ipermetropia, al contrario della miopia, è caratterizzata da una visione sfocata degli oggetti vicini. "Ipermetropi ci si nasce - dice Caporossi - ma il disturbo tende a diminuire nei primi anni di vita". Se il difetto è lieve, infatti, l'occhio riesce a correggere naturalmente il problema attraverso il meccanismo dell'accomodazione. Uno sforzo che però può affaticare gli occhi stessi. "Spesso i pazienti scoprono di essere ipermetropi solo intorno ai 40 anni - spiega Caporossi- se il difetto è molto alto può provocare uno strabismo intorno ai 2 anni di età".

Presbiopia

"La presbiopia è la causa che fa portare gli occhiali per leggere a tutte le persone che hanno superato i 45 anni, soprattutto nelle persone normali e ipermetropi", spiega Caporossi. "È un difetto di accomodazione, cioè non si riesce più a mettere a fuoco da vicino perché il cristallino con l'età si fa più rigido e non si fa deformare, vale a dire fa fatica ad aumentare la propria capacità accomodativa. È una situazione che riguarda tutti, tanto che io dico che a 48 anni senza occhiali per vedere da vicino non ci arriva nessuno. Anche un miope diventa presbite e verso i 50 anni deve togliere gli occhiali che ha per vedere da lontano per poter leggere liberamente. La presbiopia inizia sin dalla nascita senza che nessuno se ne possa accorgere, ma un bambino riesce a leggere a 8-10 centimetri di distanza, a 30 anni il punto prossimo (il punto di messa a fuoco più vicino) è già circa 15 centimetri e quando il punto prossimo arriva a essere oltre i 30 centimetri non si riesce più a focalizzare in maniera compiuta gli oggetti più piccoli che mettiamo a quella distanza".

Prevenzione ed esercizio

"Non esiste una prevenzione che possa evitare i disturbi della vista perché questi sono legati a fattori ereditari", dice Caporossi. "La stessa miopia al massimo può saltare un paio di generazioni ma è comunque correlata a una linea ereditaria, anche se in alcuni casi può dipendere da una mutazione cromosomica". Quello che si può fare è "allenare" l'occhio: "La vista tende a migliorare nei primi anni di vita per l'esercizio che si fa, vale a dire tutto quello che si fa da quando apriamo gli occhi al risveglio la mattina. Se un difetto impedisce di sviluppare la vista a un bambino, come per esempio l'astigmatismo, e questo difetto è in un solo occhio, allora possiamo bendare l'occhio migliore e far sforzare quello peggiore e fargli recuperare il ritardo. Ci sono diversi esercizi da condurre in ambienti ortottici utili a stimolare la vista, ma in ogni caso il miglior stimolo possibile per un bambino astigmatico è leggere o guardare la tv".

Difetti in aumento

Secondo studi recenti, i difetti della vista sono in aumento. "È così, succede in tutto il mondo. E potrebbero aumentare sempre di più", afferma Caporossi. "Si sta cominciando a pensare che l'uomo preferisca diventare miope, anche perché non ci serve più scorgere i bisonti nelle praterie ma viviamo per lo più in ambienti ristretti come un ufficio. Sta intervenendo un cambiamento della struttura oculare che si sta adattando a distanze più ridotte". C'è chi correla l'aumento dei difetti della vista alla maggiore diffusione dei dispositivi tecnologici: "L'utilizzo, per esempio, del computer potrebbe essere un fattore di questo aumento, ma ci sono studi che lo dimostrano e altri che invece non lo affermano", conclude Caporossi. "Che però stia cambiando l'occhio umano mi sembra evidente. Come gli animali che hanno perso le ali perché non avevano più bisogno di volare anche gli uomini stanno diventando miopi perché non hanno più bisogno di vedere da lontano".

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