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Metadone, cos’è e quali possono essere gli effetti sui pazienti

Salute e Benessere

 Il metadone è utilizzato come analgesico e per uscire dalla dipendenza causata da droghe oppiacee. Ecco cos’è, come viene somministrato e quali possono essere gli effetti collaterali

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Il metadone è un oppioide sintetico usato come analgesico per alleviare il dolore nei pazienti che hanno bisogno di assumere antidolorifici 24 ore su 24 e che non possono prendere altri farmaci oppure per prevenire i sintomi dell’astinenza nei tossicodipendenti.

 

Che cos’è il metadone

 

Il metadone è un sostituto di sintesi dell’eroina e ha una potenza paragonabile a quella dell’eroina stessa, come scrivono gli esperti di San Patrignano, comunità di recupero per tossicodipendenti a Coriano, in provincia di Rimini, che finora ha accolto più di 26mila ragazzi. Viene infatti usato per prevenire i sintomi di astinenza di chi sta provando a disintossicarsi dalle droghe oppiacee. Essendo dotato di una serie di effetti sia qualitativamente che quantitativamente simili a quelli prodotti dalla morfina, può portare il paziente trattato ad avere una sindrome di astinenza molto simile. Come osservano i medici, però, i sintomi sono meno gravi e il decorso più lungo. È per questo motivo – ricordano dall’ospedale, e centro di ricerca, Humanitas – che soltanto un medico può cambiare il dosaggio del metadone durante il trattamento e stabilire una eventuale interruzione. Se ciò avvenisse all’improvviso potrebbe causare sintomi del tutto analoghi a quelli di un'astinenza.

Come viene somministrato 

 

Il metadone può essere dato al paziente con diversi metodi di somministrazione. È disponibile in forma orale, subcutanea, intramuscolare e rettale e sotto forma di compresse da deglutire, compresse solubili, soluzioni e soluzioni concentrate. I ricercatori di Humanitas specificano che quando viene prescritto come antidolorifico deve intercorrere un arco di 8 oppure 12 ore tra una somministrazione e all’altra. Quando invece ci si rivolge a tossicodipendenti è impossibile fare una stima generale, ma viene prescritto con una posologia che varia da caso a caso. 

 

La somministrazione per bocca consente di evitare – al contrario della morfina e dell’eroina –la via endovenosa. Quando ingerito, il metadone ha una lenta eliminazione e questo consente un’unica dose giornaliera, mentre gli altri oppiacei necessitano di più assunzioni nell’arco di 24 ore. Questo tipo di somministrazione aumenta l’effetto analgesico, che va dalle 25 alle 30 ore, raggiungendo il cervello già dopo un paio d’ore.

Quali sono gli effetti del metadone

 

L’inizio e la fine di un trattamento a base di metadone richiedono la presenza, inderogabile, di un medico. In generale gli effetti e le controindicazioni di questo oppioide sintetico, come vedremo più avanti, sono numerosi. Nello specifico, però, durante le prime 72 ore e a ogni aumento del dosaggio, può causare problematiche, anche gravi, a livello di respirazione. In più, prima di assumerlo, è importante avvisare il proprio medico di eventuali allergie, della propria condizione di salute e di particolari eventi come la gravidanza. Lo stesso vale per la fine del trattamento, che deve essere gestita da un professionista della salute e avvenire gradualmente. Anche nella vita di tutti i giorni si deve fare particolarmente attenzione: il dosaggio può causare capogiri e sonnolenza, rendere difficoltosa la guida e la gestione di macchinari pericolosi.

Da San Patrignano indicano come principali effetti collaterali la sedazione, i cambi d’umore (passaggio dall’euforia alla quiete), miosi (restringimento delle pupille) e disturbi della percezione. Il metadone può avere effetti sulle capacità decisionali e rallentare le reazioni. Humanitas (https://www.humanitas.it) inserisce tra le possibili conseguenze avverse anche debolezza, mal di testa, nausea, vomito, perdita dell’appetito, aumenti di peso, sudorazione, problemi alla vista, anomalie nella sfera mestruale e sessuale. Esiste la possibilità di sviluppare tolleranza, dipendenza fisica-psicologica e di sindrome d’astinenza “pesante”.

 

L’ospedale di ricerca avverte anche che, nel caso di effetti collaterali di questo tipo è necessario mettersi in contatto il prima possibile con il proprio medico. Parliamo di convulsioni, prurito, orticaria, rash (ovvero eruzione cutanea). Inoltre, del gonfiore degli occhi e del cavo orale: bocca, lingua o gola. Di raucedine (alterazione della voce), difficoltà respiratorio o a deglutire, forte sonnolenza e allucinazioni visive o acustiche.