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Coronavirus, cinque verità e bufale sul virus cinese che spaventa il mondo

Salute e Benessere

Gabriele De Palma

Getty Images

Notizie sull’origine, la diffusione, la trasmissione, il contagio e i rimedi per il Coronavirus nCoV si diffondono in rete. Una guida per districarsi tra le fonti attendibili e le fake news

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SPECIALE CORONAVIRUS

Mentre Wuhan è blindata e gli immunologi di tutto il mondo lavorano alla ricerca di una terapia per debellare il Coronavirus omonimo (o Coronavirus nCoV) le notizie sul virus e sui contagi si rincorrono e diffondono sulle testate mainstream e sul web. Purtroppo oltre a notizie attendibili e verificate, non mancano quelle false e i fact-checkers di tutto il mondo, molti dei quali riuniti nel progetto dell’International Fact-Checking Network, si stanno prodigando per verificare le notizie e smentire le bufale. Vediamo quel che è stato per ora appurato dai debunker italiani e da quelli internazionali (Video e foto falsi condivisi sui social: alcuni esempi)
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Il Coronavirus Wuhan

Una delle tesi che si è rivelata più sbagliata è quella diffusa dai complottisti che sostengono il virus sia stato creato in laboratorio e che ne sia anche stato sviluppato il vaccino. Questa versione sull’origine del Coronavirus Wuhan è stata diffusa sui social network negli Usa e smentita dalle  principali organizzazioni di fact-checkers come Politifacts, Factcheckers.org e Lead Stories. L’argomentazione principale si basa su un brevetto relativo a un Coronavirus, depositato presso l’Ufficio Brevetti Usa. Il brevetto è in realtà relativo al Coronavirus che ha causato l’epidemia di SARS nel 2002. 

Secondo una variante ispanica della fake news, smentita da Animal Politico i detentori del brevetto sarebbero i Karmalah Laboratories ed è circolata in rete anche la presunta immagine dell’ingegnere chimico che ci ha lavorato. In realtà nella foto era ritratto uno YouTuber spagnolo, Raul Alvarez, in passato già vittima di accuse infondate come di aver appiccato il fuoco a Notre Dame e aver dato il via agli incendi in Amazzonia. 

La realtà è che non esiste alcun brevetto per il Coronavirus Wuhan, il cui genoma è stato - provvidenzialmente - messo a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo dai medici cinesi che l’hanno isolato ed è quindi in pubblico dominio.

Vaccino

Così come non è vero che il Coronavirus sia stato creato in laboratorio, non lo è nemmeno che ci sia un vaccino per difendersi. Non regge quindi la tesi, diffusa da alcuni account Facebook statunitensi e smentita da Lead Stories, secondo cui il brevetto (inesistente) sarebbe solo il preludio alla commercializzazione di un vaccino. Un’abile quanto perfida strategia delle case farmaceutiche per aumentare i profitti, secondo la tesi complottista.

Il vaccino purtroppo non c’è, e anche avendo a disposizione il genoma del virus lo sviluppo di un antidoto potrebbe richiedere tempi non rapidissimi.

Trasmissione

Non essendo ancora chiare le origini del Coronavirus Wuhan, nè l’animale che lo ha trasmesso all’uomo, molte sono state le ipotesi proposte da più fonti. Molte sono false, altre altamente improbabili. Falso è che il virus sia il frutto di un esperimento di laboratorio sfuggito di mano agli scienziati e che si sia diffuso attraverso un ricercatore infettato durante un incidente di laboratorio. Questa fake news è stata diffusa da un ex ufficiale dell’intelligence israeliana in un’intervista al Washington Times, ed è stata riportata anche da alcune testate informative in Italia ma, come dimostrato dall’analisi dei fact-checker italiani di Pagella Politica, non ha alcun fondamento.

In diversi Paesi è circolata la notizia che il contagio avverrebbe tramite cibo. In Brasile ad esempio è stato sostenuto che fosse la zuppa di pipistrello l’origine del contagio. La notizia è stata smentita, e anche in Italia il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha confermato che allo stato attuale della ricerca non è il cibo il veicolo di trasmissione originario.

Molte sono state le ipotesi sull’animale che ha veicolato la prima trasmissione all’uomo, dai serpenti ai pipistrelli, dai suini ai bovini. Non c’è alcuna certezza al momento, nonostante le ricerche degli immunologi di tutto il mondo.

Rimedi

Numerosi anche i rimedi consigliati online per evitare di essere infettati. Molti di questi però sono del tutto inefficaci, come quelli condivisi sui social network a Taiwan (Paese prossimo alla Cina e quindi particolarmente preoccupato per l’epidemia). Il FactChek Center di Taiwan ha rintracciato a smentito almeno quattro rimedi preventivi falsi che circolano in questi giorni: l’etanolo, gli steroidi, l’acido acetico e l’acqua salata. Nessuno di questi previene il contagio. 

Gli unici consigli da seguire sono quelli forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e le precauzioni da attuare per chi viaggia nei Paesi dove il virus è più diffuso sono quelle diramate dal Ministero della Salute.

Contagi

Il panico da pandemia ha creato anche alcune segnalazioni di presunti contagi in molti Paesi del mondo, rivelatesi poi fortunatamente false. Anche in Italia è stato lanciato tramite due messaggi vocali condivisi via WhatsApp un allarme su un caso di Coronavirus al Pronto Soccorso di Lecce. Il caso è stato raccontato e smentito da Open.  

Le informazioni attendibili sulla diffusione del Coronavirus Wuhan nel nostro Paese e le uniche ufficialmente certe sono quelle diffuse dal Ministero della Salute, che al momento ha escluso la presenza del virus in Italia. Sono in corso di analisi da parte della autorità sanitarie italiane su un caso per ora considerato sospetto a Napoli.

Per la diffusione a livello globale, gli unici dati ufficiali e attendibili sono quelli dell’Oms, raccolti in una mappa interattiva aggiornata in tempo reale facilmente consultabile.