Lo studio: cibi ultra-processati legati a rischio cancro al colon. Ecco quali sono

Salute e Benessere
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Introduzione

Il consumo elevato di alimenti ultra-processati - dalle bevande zuccherate a molti snack confezionati - è associato a un rischio significativamente più elevato di sviluppare adenomi, polipi del colon, che sono precursori del cancro del colon-retto a esordio precoce, EOCRC. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori del Massachusetts General Brigham su 30mila persone pubblicato sulla rivista Jama Oncology

Quello che devi sapere

La ricerca

Il consumo elevato di alimenti ultra-processati, AUP, è associato a un rischio significativamente più elevato di sviluppare adenomi, polipi del colon, che sono precursori del cancro del colon-retto a esordio precoce, EOCRC. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori del Massachusetts General Brigham e pubblicato su sulla rivista Jama Oncology. La ricerca ha analizzato i dati del Nurses' Health Study II, un ampio studio prospettico a lungo termine su circa 30 mila infermiere di età inferiore ai 50 anni, una generazione a rischio elevato di EOCRC.

Cosa è emerso

Le donne che consumavano i livelli più elevati di AUP, in media 10 porzioni al giorno, avevano un rischio maggiore del 45% di sviluppare adenomi convenzionali rispetto a quelle che ne consumavano i livelli più bassi, in media tre porzioni al giorno. Questo tipo di polipo è il precursore del cancro del colon-retto più comunemente associato all'EOCRC. L'aumento del rischio sembra essere lineare, suggerendo che maggiore è il consumo di AUP, maggiore è la probabilità di formazione di polipi al colon.

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I fattori di rischio

L'associazione è rimasta valida anche dopo aver tenuto conto di altri fattori di rischio noti per il cancro del colon-retto, come l'indice di massa corporea (BMI), il diabete di tipo 2 e il basso apporto di fibre. In media, le partecipanti consumavano 5,7 porzioni di AUP al giorno, pari al 35% delle loro calorie giornaliere totali. Gli AUP sono alimenti pronti al consumo che spesso contengono alti livelli di zucchero, sale, grassi saturi e additivi alimentari.

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Non solo dieta

Non è stata rilevata alcuna associazione tra l'assunzione di AUP e le lesioni seghettate, un altro tipo di precursore del cancro del colon-retto che si sviluppa più lentamente ed è meno comunemente associato all'EOCRC. I risultati suggeriscono che la riduzione del consumo di alimenti ultra-processati è una strategia importante per mitigare il crescente carico del cancro del colon-retto a esordio precoce, il cui aumento è un fenomeno preoccupante nei paesi ad alto reddito. Gli autori sottolineano tuttavia che la dieta non è l'unica spiegazione per questa tendenza e che sono in corso ulteriori ricerche per identificare altri fattori di rischio per l'EOCRC.

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Quali cibi sono ultraprocessati?

I cibi ultraprocessati, ricorda l'AIRC, sono alimenti confezionati e pronti per essere riscaldati o consumati direttamente, frutto di ripetute lavorazioni industriali. Rientrano nella categoria molti piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, i prodotti in vendita nei “fast-food” e molti snack confezionati (dolci o salati). I cibi ultraprocessati sono chiamati in questo modo perché contengono diversi  ingredienti aggiunti (come sale, zucchero, coloranti, additivi) e inoltre perché spesso sono prodotti dall’elaborazione di sostanze (grassi, amidi eccetera) estratte da alimenti più semplici. Assumerne quantità eccessive può creare problemi per la salute e aumentare il rischio di tumore del colon anche del 30 per cento circa. 

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Cresce il consumo di alimenti ultra-processati

"L'incidenza globale del cancro del colon-retto a esordio precoce, diagnosticato prima dei 50 anni, è aumentata negli ultimi decenni, specialmente nei Paesi ad alto reddito come gli Stati Uniti", spiegano i ricercatori dello studio coordinato dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston. Di pari passo è cresciuto il consumo di alimenti ultra-processati che "ora rappresenta quasi il 60% dell'apporto energetico degli adulti negli Stati Uniti". 

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Una possibile nuova frontiera contro il cancro al colon

Nuovi farmaci anti-obesità potrebbero rappresentare una speranza contro il cancro al colon. Invita a lavorare su questa pista uno studio dell'università della California di San Diego pubblicato su 'Cancer Investigation', da cui emergono "prove convincenti" sulla possibilità che l'azione degli agonisti dell'ormone intestinale Glp-1 vada ben oltre la riduzione della glicemia e del peso. Con un'analisi condotta su oltre 6.800 pazienti affetti da tumore del colon in tutti i centri sanitari dell'università della California, i ricercatori hanno scoperto che "chi assumeva agonisti Glp-1 presentava un rischio di morte entro 5 anni più che dimezzato (15,5% contro 37,1%) rispetto a chi non li assumeva". Da qui l'appello degli autori: "Sebbene i risultati siano osservazionali, sottolineano l'urgente necessità di studi clinici per verificare se questi farmaci possano migliorare i tassi di sopravvivenza al cancro, in particolare nei pazienti con tumori correlati all'obesità".

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