Secondo i dati raccolti dall'ultimo report di Unobravo, settembre è associato a questi due sentimenti per il 36% delle persone, ma non solo. Il 40% delle persone tra i 20 e i 24 anni associa questo mese a sensazioni di ansia. Il ritorno alla normalità dopo la pausa estiva può essere così impattante da spingere a cercare supporto psicologico. La ricerca
Il rientro a settembre può essere faticoso e non è solo una questione di agenda o di impegni da riprendere: per molti italiani è un momento delicato, fatto di emozioni contrastanti, pressioni interiori e aspettative sociali. Malinconia, ansia, senso di inadeguatezza e confronto con gli altri sono alcune delle sensazioni che emergono in questo periodo, soprattutto tra i più giovani. Per capire più a fondo come viene vissuta questa fase di transizione, Unobravo - servizio di psicologia online e Società Benefit - ha condotto una survey in collaborazione con Dynata, il più grande first-party data provider al mondo, coinvolgendo un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 20 e i 55 anni. Il risultato è uno spaccato emotivo e relazionale che racconta un’Italia spesso affaticata dalla pressione di “ripartire alla grande”, con un bisogno crescente di rallentare, ritrovare equilibrio e – in molti casi – chiedere supporto psicologico.
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Il confronto con gli altri e la gestione della routine
Il senso di inadeguatezza e confronto con gli altri è molto diffuso: il 66% del campione dichiara di percepire che gli altri stiano facendo meglio di loro. Una sensazione che cresce sensibilmente tra i più giovani, arrivando a colpire il 74% dei 25-34enni e addirittura l’85% dei 20-24enni. Quando si tratta di riprendere la routine a settembre, la reazione varia: il 51% degli intervistati afferma di riuscire a ritrovare il ritmo subito o nel giro di pochi giorni, mentre il 35% ha bisogno di una o due settimane per rientrare a pieno regime. C’è poi un 8% che impiega più di un mese per riadattarsi ai ritmi della quotidianità. Anche in questo caso emerge un chiaro trend generazionale: più l’età è bassa, più aumentano le percentuali. In particolare, tra i 20-24enni il 42% ha bisogno di una o due settimane per riprendere il ritmo, mentre il 14% richiede oltre un mese.
Il ruolo del supporto psicologico
Il ritorno alla normalità dopo la pausa estiva può essere così impattante da spingere alcune persone a cercare supporto psicologico: il 6% del campione ha già richiesto un aiuto professionale per affrontare il rientro di settembre, mentre un altro quasi 20% (19%) ci ha pensato pur senza averlo ancora fatto. Inoltre, il 22% non ci ha mai pensato prima, ma non esclude la possibilità di farlo in futuro. In media - tra chi ha intrapreso, considerato o prenderebbe in considerazione un percorso di supporto psicologico - le esigenze più frequentemente citate sono: il bisogno di strumenti per gestire stress e ansia (43%), la mootivazione e obiettivi chiari per ripartire (32%), uno spazio in cui riflettere e connettersi con sé stessi (23%).
Oltre alla fatica mentale e organizzativa, settembre sembra rappresentare anche un momento di riflessione identitaria. Il 37% degli intervistati dichiara di sentire il bisogno di ricostruire parti di sé dopo l’estate, mentre quasi il 20% (18%) afferma di sentirsi in continuo cambiamento. Anche in questo caso, i giovani adulti si dimostrano più coinvolti da queste dinamiche interiori: tra i 20-24enni, il 39% afferma di dover ricostruire parti di sé e il 24% si percepisce in trasformazione costante. Numeri più alti rispetto alla fascia 45-55 anni, dove le percentuali si abbassano rispettivamente al 33% e al 17%.