Nodulo polmonare, cos'è la patologia da cui è affetto Baresi: sintomi, diagnosi e cura

Salute e Benessere
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Introduzione

A Franco Baresi, 65 anni, vicepresidente onorario dell’AC Milan, è stata diagnosticata una nodulazione polmonare. A comunicarlo è stato il club rossonero attraverso una nota ufficiale pubblicata sul proprio sito, in cui si precisa che “si è deciso di procedere con l’asportazione mediante intervento chirurgico con tecnica mini-invasiva”. Sempre secondo il comunicato, “l’intervento è andato bene e il decorso post-operatorio è stato privo di complicazioni. Franco è stato successivamente valutato dallo specialista oncologo con indicazione a terapia di consolidamento a base di immunoterapico”. Sebbene non vengano forniti ulteriori dettagli, il percorso clinico descritto ricalca quello che solitamente si segue in presenza di un tumore ai polmoni, come evidenziato dal Corriere della Sera. Ma cos’è un nodulo polmonare? E in cosa consiste la “terapia di consolidamento”?

Quello che devi sapere

Nodulo polmonare: cos’è

Secondo quanto riportato dalla Fondazione Veronesi, un nodulo polmonare è un’area di maggiore densità all’interno del polmone, che appare come un’opacità isolata agli esami radiologici (come la radiografia o la Tac). Quando c’è un solo nodulo, si parla di nodulo polmonare solitario. In generale, i noduli molto piccoli tendono a essere benigni. Quando invece la lesione supera i 3 centimetri di diametro, viene definita massa polmonare e aumenta la probabilità che sia di natura maligna

Nodulo polmonare: cos’è

Diagnosi

Se il nodulo è inferiore a 6 millimetri, in assenza di fattori di rischio (come fumo, età avanzata o familiarità per tumore al polmone), di solito non è necessario eseguire ulteriori accertamenti. Se invece il paziente presenta uno o più di questi fattori, oppure se il nodulo presenta caratteristiche sospette alla radiografia, gli specialisti generalmente consigliano di effettuare una Tac di controllo dopo 12 mesi. Nel caso in cui il nodulo abbia dimensioni maggiori, si esegue una Tac di follow-up per verificarne la stabilità nel tempo. In presenza di aspetti radiologici che lasciano sospettare un’origine maligna, si può ricorrere a una Pet-Tac. Se i risultati confermano il sospetto, si procede con una biopsia o direttamente con l’asportazione chirurgica del nodulo

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Terapia di consolidamento: cosa significa?

L’espressione “terapia di consolidamento” è spesso utilizzata in ambito oncologico per indicare trattamenti somministrati dopo un intervento chirurgico. “Il termine "terapia di consolidamento", in oncologia, sta proprio ad indicare, trattamenti aggiuntivi, spesso somministrati dopo chirurgia (magari seguita da chemioterapia  o radioterapia iniziali), mirati a eliminare eventuali cellule tumorali residue e diminuire il rischio recidive”, ha spiegato Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica). “L’immunoterapia, però, può essere prescritta anche per una neoplasia in fase avanzata o metastatica, per rallentare la progressione della malattia e prolungare la sopravvivenza dei pazienti”

 

Terapia di consolidamento: cosa significa?

I sintomi del tumore al polmone

Ogni anno in Italia si registrano circa 45mila nuove diagnosi di cancro ai polmoni: è il terzo per incidenza e il primo per mortalità. Colpisce prevalentemente i fumatori, ma un caso su cinque si manifesta in persone che non hanno mai fumato. È una patologia insidiosa: spesso non dà sintomi fino a quando non ha già raggiunto uno stadio avanzato, e questo rende difficile intervenire precocemente. I segnali, quando presenti, sono generici: tosse persistente, a volte con striature di sangue, fiato corto, dolore toracico, raucedine, perdita di peso e frequenti infezioni respiratorie

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Immunoterapia e farmaci mirati: le nuove frontiere

Negli ultimi dieci anni, la medicina ha fatto grandi passi avanti nella cura del tumore al polmone. “La sopravvivenza dei malati, per anni ferma a pochissimi mesi, ora si riesce a prolungare anche per alcuni anni in un numero crescente di casi”, ha sottolineato Cinieri. “L’arrivo di farmaci immunoterapici e a bersaglio molecolare (le cosiddette target therapies) hanno portato risultati importanti per la guarigione o per gli anni di vita guadagnati, in buone condizioni”

Immunoterapia e farmaci mirati: le nuove frontiere

L'importanza del profilo molecolare del tumore

La prognosi del carcinoma polmonare dipende soprattutto dallo stadio della malattia al momento della diagnosi: la sopravvivenza a cinque anni è del 60-70% nei tumori localizzati, del 30-40% in quelli loco-regionali, e solo del 7-10% nelle forme metastatiche. “Esistono però vari sottotipi di cancro ai polmoni, più o meno aggressivi, e anche questo conta moltissimo”, ha spiegato l'oncologo. Inoltre, “è fondamentale conoscere se e quali alterazioni genetiche sono presenti all’interno della neoplasia di ciascun paziente perché è proprio in base al cosiddetto “profilo molecolare” del tumore che possiamo scegliere le cure più efficaci caso per caso. Già oggi circa un terzo dei tumori al polmone si può affrontare con un approccio nel contesto della medicina di precisione: ricercando cioè target molecolari per i quali sono stati sviluppati farmaci mirati”

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