“Fioritura dei Neuroni”, invecchiare in salute e combattere le malattie neurodegenerative

L’immagine da cui partire mi arriva dalla Professoressa Michela Matteoli e dalla lunga chiacchierata che abbiamo fatto a Health partendo dal suo libro: “La fioritura dei Neuroni”. Immaginiamo il cervello come un giardino rigoglioso. Ogni neurone è una pianta che, se curata adeguatamente, può continuare a crescere e fiorire. La neurogenesi, ovvero la nascita di nuove cellule nervose, è come la germinazione di nuovi semi che sostituiscono le piante danneggiate o morte, mantenendo il giardino sempre verde e vitale. Questo processo offre nuove speranze per mantenere il cervello giovane e funzionale, contrastando il declino cognitivo associato all'invecchiamento. Neurogenesi, un giardino da coltivare E allora l’invito è: guardiamo al nostro cervello come un giardino che, se curato adeguatamente, può continuare a fiorire. La neurogenesi permette di sostituire le cellule nervose danneggiate o morte con nuove cellule, mantenendo così la funzionalità cerebrale. Questo processo è fondamentale per preservare la memoria, l'apprendimento e altre funzioni cognitive. Tutti noi desideriamo vivere a lungo, è un fatto scontato. A cui dobbiamo aggiungere una possibilità oggi perseguibile, farlo in salute, dalla testa ai piedi, o meglio dal cervello in giù. Malattie neurodegenerative: una minaccia silenziosa Per comprendere meglio cosa fare per raggiungere questo obiettivo, partiamo dalle patologie che mettono a rischio la salute del nostro cervello. Le malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica , rappresentano una delle principali sfide per la salute pubblica del XXI secolo. Queste patologie sono caratterizzate dalla perdita progressiva e irreversibile di neuroni, che compromette le funzioni cognitive e motorie. Schematizziamo e semplifichiamo al massimo: Alzheimer: La forma più comune di demenza, caratterizzata da perdita di memoria, confusione e cambiamenti comportamentali. Parkinson: Una malattia che colpisce il movimento, causando tremori, rigidità muscolare e difficoltà di equilibrio. SLA: Una malattia che colpisce i motoneuroni, portando a debolezza muscolare e paralisi. La ricerca scientifica è essenziale per comprendere i meccanismi alla base di queste malattie e sviluppare trattamenti efficaci. Attualmente, le terapie disponibili sono principalmente sintomatiche e non arrestano la progressione della malattia. L'importanza di invecchiare in salute Salute non significa solo assenza di malattia. E invecchiare in salute non vuol dire solo evitare le malattie, ma mantenere una buona capacità funzionale e una qualità della vita elevata. L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'invecchiamento attivo come il processo di ottimizzazione delle opportunità per la salute, la partecipazione e la sicurezza, al fine di migliorare la qualità della vita delle persone anziane. E allora, noi, cosa possiamo fare? Anche in questo caso semplifichiamo con un mini-vademecum: Stile di vita sano: una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani, è fondamentale per mantenere il cervello in salute. Attività fisica: l'esercizio regolare migliora la circolazione sanguigna e favorisce la neurogenesi, contribuendo a mantenere le funzioni cognitive. Stimolazione mentale: mantenere la mente attiva attraverso la lettura, i giochi di logica e l'apprendimento continuo aiuta a preservare le capacità cognitive. Relazioni sociali: un forte supporto sociale e relazioni significative sono cruciali per il benessere emotivo e mentale. Le prospettive internazionali La ricerca internazionale sta facendo grandi progressi nella comprensione delle malattie neurodegenerative. Secondo un editoriale pubblicato su Translational Neurodegeneration, la collaborazione globale è fondamentale per affrontare le sfide poste da queste malattie. La prevalenza di disturbi come l'Alzheimer e il Parkinson è in aumento, e la ricerca si concentra su nuovi metodi diagnostici e terapeutici. Un'altra pubblicazione su International Journal of Molecular Sciences sottolinea l'importanza di un approccio di medicina di precisione per trattare le malattie neurodegenerative. La comprensione dei meccanismi molecolari alla base di queste patologie è cruciale per sviluppare terapie efficaci. Alzheimer e Parkinson Per capire la portata italiana e mondiale di queste malattie che hanno un carico sociale enorme, guardiamo ai numeri che sono sempre il modo migliore per comprendere. In Italia attualmente il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre 1 milione - di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer - e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo. Sono circa 150.000 i nuovi casi diagnosticati ogni anno. A livello globale, nel 2021, circa 57 milioni di persone convivevano con la demenza, di cui l'Alzheimer rappresenta il 60-70% dei casi. I dati del Global Action Plan 2017-2025 dell'OMS indicano che nel 2015 la demenza aveva già colpito 47 milioni persone in tutto il mondo, una cifra che si prevede aumenterà a 75 milioni entro il 2030 e 132 milioni entro il 2050, con circa 10 milioni di nuovi casi all'anno . Per quanto riguarda il Parkinson, la malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, in Italia, circa 300.000 persone convivono con questa patologia e il numero di nuovi casi tra gli under 60 è in crescita. A livello mondiale, si stima che entro il 2050, il numero di persone colpite dal Parkinson aumenterà del 112%, raggiungendo quota 25,2 milioni. La prevalenza della malattia di Parkinson per tutte le età raggiungerà 267 casi per 100.000 persone nel 2050. L'incidenza della Sla E poi c’è la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica: è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, portando a una progressiva paralisi muscolare. In Italia, si stima che ci siano più di 6.000 persone affette da SLA, con circa 2.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. A livello globale, la SLA colpisce circa 2 persone ogni 100.000 individui all'anno, con una prevalenza stimata di circa 200.000 persone nel mondo. Si prevede che entro il 2040, il numero di casi di SLA aumenterà del 70%, raggiungendo circa 370.000 persone. Neuroscienze: i filoni di ricerca promettenti La ricerca dove è arrivata e dove sta andando? Le neuroscienze sono l'insieme delle discipline che studiano i vari aspetti morfo funzionali del sistema nervoso, utilizzando conoscenze di psicologia, medicina, fisiologia, biologia molecolare, biochimica, anatomia, genetica e altre scienze. Questo campo multidisciplinare esplora tanto i normali meccanismi quanto le disfunzioni associate a disturbi neurologici e psichiatrici. Volendo essere semplici anche in questo caso, tra i filoni di ricerca più promettenti nelle neuroscienze troviamo: Neurotecnologia: include strumenti avanzati per l'imaging, la stimolazione e il trattamento del cervello. Le interfacce cervello-computer e le neuroprotesi mirano a ripristinare le capacità sensoriali e motorie. Neuroplasticità: lo studio della capacità del cervello di riorganizzarsi e formare nuove connessioni sinaptiche, fondamentale per il recupero da lesioni cerebrali e per l'apprendimento continuo. Medicina di Precisione: approcci personalizzati per il trattamento delle malattie neurodegenerative, basati sulla comprensione dei meccanismi molecolari e genetici. Neuroscienze Cognitive: esplorano i processi mentali come la memoria, l'attenzione e la percezione, utilizzando tecniche di neuroimaging funzionale. Neurofarmacologia: si occupa dello sviluppo di nuovi farmaci per trattare disturbi neurologici e psichiatrici, basato sulla comprensione dei neurotrasmettitori e dei loro recettori. Il libro di Michela Matteoli Veniamo alla Professoressa Matteoli. Del suo libro "La Fioritura dei Neuroni" mi ha colpito subito il titolo e la copertina. Ecco perché l’ho fortemente voluta ospitare ad Health, l’approfondimento sulla salute che conduco su Sky TG24 tutte le domeniche alle 9.30. La professoressa Michela Matteoli - Direttrice programma Neuroscienze Humanitas - esplora in dettaglio il potenziale della neurogenesi negli adulti. Utilizzando la metafora del giardino, Matteoli descrive come il cervello possa continuare a crescere e rinnovarsi se curato adeguatamente. Il libro offre una visione ottimistica e scientificamente fondata su come mantenere il cervello giovane e vitale, sfidando i pregiudizi sull'invecchiamento cerebrale. Matteoli, con la sua esperienza e competenza, fornisce consigli pratici e basati su evidenze scientifiche per coltivare l'intelligenza e la salute mentale per tutta la vita. Se volete conoscerla e sentirla parlare, cercate la puntata sul sito di Sky TG24. Cosa mi resta dell’intervista è quanto vorrei condividervi. La cura del cervello è essenziale per invecchiare in salute e combattere le malattie neurodegenerative. La ricerca scientifica continua a offrire nuove speranze per comprendere e trattare le malattie neurodegenerative, migliorando così la qualità della vita delle persone anziane. Attraverso uno stile di vita sano, l'attività fisica e la stimolazione mentale, possiamo conservare il nostro cervello giovane e vitale. Insomma, per tornare all’immagine da cui siamo partiti, mantenere il nostro giardino cerebrale rigoglioso e vitale!

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

“Fioritura dei Neuroni”, invecchiare in salute e combattere le malattie neurodegenerative

Il 50% degli americani non ha più fiducia nella d...

Peter Cameron: “Gli Usa non hanno imparato dagli e...

Eshkol Nevo, la mononucleosi e i vampiri fuori dai...

Il cono d'ombra, la docuserie di Pablo Trincia in ...

Perché l’Iran non può avere un proprio programma...

Iran, la guerra a cui finora si erano sottratti tu...