Long Covid: identificata una terapia che potrebbe alleviare i sintomi. Lo studio

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Una ricerca della McMaster University suggerisce che la terapia cognitivo-comportamentale  e i programmi di riabilitazione fisica e mentale potrebbero ridurre i sintomi del Long Covid, migliorando la memoria, la concentrazione e la qualità della vita dei pazienti

 

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Un nuovo studio sembra aver identificato una possibile terapia per alleviare i sintomi del Long Covid, una sindrome complessa caratterizzata da disturbi che possono persistere per settimane o addirittura mesi dopo la guarigione dall'infezione da Sars-CoV-2. Secondo una revisione internazionale condotta dai ricercatori della McMaster University, una combinazione di terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e programmi di riabilitazione fisica e mentale potrebbe offrire benefici, anche se con effetti ancora modesti, per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti dal Long Covid. Al contrario, i ricercatori non hanno trovato prove convincenti sull'efficacia di altri approcci, come i trattamenti farmacologici, le terapie a base di ossigeno o la stimolazione transcranica.

Lo studio nel dettaglio

Per compiere lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, il team di ricerca ha analizzato i dati provenienti da 24 studi che hanno coinvolto un totale di 3.695 pazienti affetti da Long Covid. I partecipanti sono stati trattati con una varietà di approcci, tra cui terapie farmacologiche, programmi di attività fisica o riabilitazione, integrazioni alimentari e interventi focalizzati sul comportamento e sulla salute mentale. I risultati hanno mostrato che, rispetto alle cure standard, la terapia cognitivo-comportamentale - una forma di psicoterapia che aiuta a correggere comportamenti influenzati da pensieri disfunzionali-, effettuata tramite sedute online, aiuterebbe a ridurre l’affaticamento e a migliorare la concentrazione. Inoltre, un programma di riabilitazione fisica e mentale (sempre online) sembra favorire un recupero più significativo per un numero maggiore di pazienti, alleviare i sintomi della depressione e migliorare la qualità della vita. In particolare, l'esercizio aerobico intermittente si è dimostrato più efficace nel migliorare la funzionalità fisica rispetto all'esercizio aerobico continuo.

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Bocciati gli altri trattamenti

Tuttavia, come detto, i ricercatori non hanno trovato prove solide a supporto dell'efficacia di altri interventi analizzati. “Non sono state trovate prove convincenti a supporto dell'efficacia di interventi come vortioxetina, leronlimab, probiotici-prebiotici combinati, coenzima Q10, riaddestramento di amigdala e insula, L-arginina e vitamina C combinate, allenamento dei muscoli inspiratori, stimolazione transcranica a corrente continua e ossigeno iperbarico”, hanno spiegato i ricercatori.
Inoltre, “non è chiaro se questi interventi  promettenti, come la terapia cognitivo-comportamentale e la riabilitazione fisica e mentale siano ampiamente efficaci in tutti i fenotipi del Long Covid. Sono stati studiati solo in singoli studi e la replica in altri contesti è necessaria per informare la generalizzabilità”.

Prossimi passi  

"La nostra revisione ha identificato la terapia cognitivo-comportamentale e i programmi di riabilitazione fisica e mentale come le uniche terapie attualmente supportate da evidenze scientifiche per il trattamento del Long Covid”, ha spiegato Jason Busse, autore senior dello studio e professore presso il Dipartimento di Anestesia dell'Università di McMaster. Saranno necessarie ulteriori ricerche per definire i modi più efficaci di supportare i pazienti nell'adesione a questi percorsi terapeutici.

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