Influenza, quali sono i fattori che possono rendere la malattia più grave?

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Anche quest’anno l'influenza ha già costretto a letto circa due milioni di italiani. Di norma i sintomi passano in alcuni giorni, ma in concomitanza con alcuni quadri clinici si possono verificare alcune forme più complesse. Nel nostro Paese, patologie come polmonite e influenza figurano tra le prime dieci cause di morte. Tuttavia, i tassi di copertura vaccinale rimangono insoddisfacenti: secondo un recente rapporto Ecdc, l’Italia si colloca tra il 16° e il 17° posto su 28 Paesi europei per copertura nelle diverse fasce d’età, evidenziando l'urgenza di migliorare l'adesione alla vaccinazione. 

Quello che devi sapere

Influenza, Rsv, Sars-CoV-2, polmonite pneumococcica

  • Le principali infezioni respiratorie stagionali sono influenza, Rsv, Sars-CoV-2, polmonite pneumococcica. Non c’è ancora ufficialità, invece, in merito alla presenza e del sottotipo H3n2, noto come variante australiana. Lo ha precisato Maria Rosaria Campitello, capo Dipartimento della Prevenzione, del ministero della Salute, in seguito alla prima segnalazione al Policlinico San Martino di Genova: "Per ora, alla sorveglianza nazionale RespiVirNet sono stati notificati solo quattro casi gravi di influenza in Italia: tre sono H1n1 e l'altro non è tipizzato"

Per approfondire:

Influenza australiana, sintomi e prevenzione: i consigli degli esperti

Quasi due milioni di casi

  • Nell'ultima settimana monitorata, dall'11 al 17 novembre, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono stati circa 418.000, per un totale che si avvicina a 1.792.000 di casi a partire dall'inizio del monitoraggio, che potrebbero avere già raggiunto in questi giorni i due milioni. Lo afferma l'ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet, secondo cui l'incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente con un livello pari a 7,1 casi per mille assistiti (6,5 nella settimana precedente) e minore di quello osservato nella scorsa stagione (8,2 nella settimana 2023-4)

Chi è colpito di più e cosa è emerso dai campioni analizzati

  • Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età con un'incidenza pari a 15,9 casi per mille assistiti (13,7 nella settimana precedente). In metà delle Regioni/Province autonome italiane il livello dell'incidenza è sopra la soglia basale. Durante la prima settimana di sorveglianza virologica per la stagione 2024/2025 si registra una limitata circolazione dei virus influenzali. Su 1.038 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, 17 (1,6%), sono risultati positivi al virus influenzale 14 di tipo A e 3 di tipo B. Tra i campioni analizzati, 29 (2,8%) sono risultati positivi per SARS-CoV-2, 15 (1,4%) per RSV e i rimanenti 273 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 185 (17,8%) Rhinovirus, 37 Adenovirus, 25 virus Parainfluenzali, 20 Coronavirus umani diversi da SARS- CoV-2, 3 Metapneumovirus e 3 Bocavirus

I dati del Centers for Disease Control and Prevention

  • Anche se di norma è ampiamente tenuta sotto controllo, in alcuni casi una forma influenzale può risultare complessa e grave per il paziente. Un’analisi del Cdc, Centers for Disease Control and Prevention, ha considerato i ricoveri ospedalieri correlati all'influenza negli Stati Uniti dal 2010 al 2023, e ha sondato alcuni dei fattori che espongono le persone a un rischio maggiore di gravi conseguenze per la salute. Il Cdc stima che l’influenza abbia provocato fra i 9,3 milioni e i 41 milioni di casi, fra i 100.000 e i 710.000 ricoveri e fra 4.900 e i 51.000 decessi all'anno tra il 2010 e il 2023

I fattori che possono provocare un quadro più complicato

  • In genere sono i bambini e gli anziani a essere ricoverati per influenza: il loro sistema immunitario è meno efficace di quello degli adulti o di chi è più giovane. Sono inoltre più soggetti a complicazioni i pazienti con malattie polmonari, che a volte possono provocare infiammazioni croniche delle vie aree. Le persone con bpco, cioè con broncopneumopatia cronica ostruttiva, potrebbero - com’è intuibile - avere maggiori difficoltà a superare un attacco influenzale. Inoltre, secondo quanto monitorato dal Cdc, il 30% delle donne in età riproduttiva ricoverate nei 13 anni monitorati era in stato di gravidanza. Fra i fattori di rischio c’è anche l’obesità, che spesso viene associata ad alcune malattie metaboliche come diabete e ipertensione. Queste patologie, a loro volta, contribuiscono a rendere più complicato il quadro e il percorso di guarigione. Infine, l’influenza ha un impatto maggiore su chi ha malattie cardiache, per diverse ragioni. Per esempio: tende ad aumentare la frequenza dei battiti, provocando tachicardia e questo determina un fattore di stress per le pareti del cuore 

Il picco dopo le feste

  • Secondo Roberta Siliquini, Presidente Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SitI), c’è da aspettarsi “un picco di influenza e sindromi para-influenzali dopo le feste”. Per questo è “fondamentale promuovere una cultura della prevenzione. Necessaria una campagna vaccinale efficace, una pianificazione attenta e un’organizzazione capillare affinché ogni cittadino abbia accesso alle protezioni disponibili contro i principali virus respiratori”. Le stime, ha proseguito, “parlano di più di 15 milioni di persone in Italia che accederanno al pronto soccorso o che si rivolgeranno al medico di medicina generale. Fondamentale promuovere una cultura della prevenzione”

Per approfondire:

Tirzepatide, cos'è e come funziona il farmaco contro obesità e diabete di tipo 2