Droga della risata, cos'è, come funziona e quali sono i rischi

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Il caso del 26enne morto a Lecce accende i riflettori sul consumo sempre più diffuso di ossido di azoto. Una sostanza particolarmente in voga tra i giovanissimi per i bassi costi e la facile reperibilirità, ma potenzialmente pericolosissima

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Un 26enne in provincia di Lecce è morto dopo avere inalato quella che è comunemente nota come 'droga della risata'. Si tratta, in realtà, di ossido di azoto, gas esilarante a scopo ricreativo e che va di moda tra i giovani e i giovanissimi che usano questa sostanza per 'sballarsi'. I pericoli, tuttavia ha più volte ricordato la comunità scientifica, sono elevati. Oltre ai rischi connessi alle modalità di assunzione impropria che, come abbiamo visto può portare alla morte, il consumo a lungo termine può causare carenze di vitamina B12, causa di seri disturbi neurologici.

Cos’è l’ossido di di azoto

La formula chimica è N2O e lo si può trovare indicato anche come protossido di azoto. Si tratta di un gas che, se utilizzato in alta concentrazione, può essere utilizzato in campo medico sia come analgesico che come anestetico. Viene spesso impiegato in ambito pediatrico, durante il travaglio e dai dentisti. La sedazione avviene per via inalatoria e la sua azione è rapida, così come rapida è anche la sua eliminazione dal corpo (nell’arco di pochi minuti). Viene usata in diversi ambiti oltre a quelli medici: si utilizza nel campo industriale, commerciale e scientifico. 

L’allarme dell’Emcdda

Nel 2022 l'Emcdda, il Centro di monitoraggio europeo su droghe e dipendenze, aveva definito l'uso ricreativo del protossido di azoto (o ossido di di azoto) una "preoccupazione crescente per l'Europa", anche perché questa sostanza crea dipendenza. La ragione della sua diffusione tra i giovanissimio potrebbe essere legata al basso costo e alla facile reperibilità, oltre al fatto che gli effetti sono di breve durata e che la percezione generale da parte dei consumatori è spesso ed erroneamente quella di un farmaco relativamente sicuro.

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