Menopausa, istruzioni per l’uso. L’esperto spiega cosa c’è da sapere

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Alessandra Pellegrino

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Abbiamo intervistato il professor Maurizio Zaza, esperto nel trattamento dei disturbi locali e sistematici della menopausa. Sono diversi i sintomi che appartengono a questo periodo estremamente delicato e molto spesso in grado di creare dei disagi importanti alla vita femminile. "Ma la vera patologia che interessa le donne in menopausa è il tumore dell’endometrio”, sottolinea Zaza

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La vita femminile è caratterizzata da diverse fasi che comportano dei grandi cambiamenti, tra queste vi è la sindrome della menopausa. Sono diversi i sintomi che appartengono a questo periodo estremamente delicato e molto spesso in grado di creare dei disagi importanti. Dalle vampate di calore, all’aumento di peso o alla predisposizione verso alcune patologie tumorali.

“È necessario però fare una divisione dei tumori ginecologici per avere un quadro chiaro – spiega il professor Maurizio Zaza, esperto nel trattamento dei disturbi locali e sistematici della menopausa –. Il tumore del collo dell’utero, ad esempio, riguarda l’età intermedia della vita; mentre quello che colpisce l’ovaio è sicuramente una patologia appartenente al periodo della menopausa, ma nella realtà dei fatti è un tumore che interessa le donne in qualunque fascia della vita. Per quanto riguarda il tumore della mammella - aggiunge Zaza - esiste un aumento del rischio una volta superati i 40 anni, che rimane invariato per tutta la vita della donna. Però è importante evidenziare che nell’età della senescenza dal punto di vista oncologico si assiste a una crescita più lenta della malattia e con una forma più benigna. Ma la vera patologia che interessa le donne in menopausa è il tumore dell’endometrio”.

Come mai proprio questo tumore caratterizza il periodo menopausale?

"Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro e capire effettivamente che cosa è la menopausa. È un momento obbligatorio della vita di tutte le donne - dice Zaza - legato all’esaurimento dei follicoli ovarici geneticamente predeterminati alla nascita e che si consumano giorno dopo giorno fino a un totale esaurimento a livello ovarico. A questo punto compare la menopausa. Una volta finiti i follicoli termina anche la produzione estrogenica".



Quanto sono importanti gli estrogeni per una donna?

"Sono fondamentali. Gli estrogeni dominano gran parte dello sviluppo fisico femminile. Per esempio il periodo che va dall’ultima mestruazione fino all’ovulazione è un momento in cui la struttura della donna è totalmente dominata dagli estrogeni. Sono proprio loro a provocare l’ovulazione e a permettere, contemporaneamente, una facilitazione nei rapporti sessuali. Perché grazie a loro aumenta il desiderio e il corpo si prepara ad avere un rapporto incrementando il muco a livello del collo e facendo trasudare le pareti vaginali facilitando, di conseguenza, il fenomeno della lubrificazione. L’estrogeno ha un effetto anche sullo sviluppo del cervello femminile, della matrice ossea. Ma altro dato fondamentale ha un controllo sul metabolismo".



Il tumore dell’endometrio interessa il periodo della menopausa perché è legato al metabolismo?

"Esattamente. Il tumore dell’endometrio è un tumore metabolico. La mancata produzione di estrogeni oltre ai problemi osteoarticolari e artritici, determina un cambiamento importante nel metabolismo. Proprio per questo durante la menopausa si tende ad accumulare peso perché si va verso un metabolismo di tipo maschile. Inoltre il mondo di oggi è caratterizzato da un alto rischio metabolico visto il continuo aumento di donne che soffrono di patologie come: l’obesità, l’ipertensione e il diabete diventando più facilmente soggetti a rischio per il tumore dell’endometrio". 

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Cosa intende quando dice che una donna in menopausa va verso un metabolismo maschile?

"Fino alla menopausa il destino metabolico tra uomo e donna è molto diverso, poi diventano simili e i problemi che fino a quel momento interessavano solo gli uomini ora riguardano anche le donne. Immaginiamo una catena dove il primo elemento è il colesterolo e l’ultimo l’estrogeno. Uno degli ultimi anelli della catena è formato dall’androgeno, l’ormone che appartiene agli uomini. Quando non si produce più l’estrogeno, l’androgeno si accumula e così inizia effettivamente il metabolismo di tipo maschile cadono i capelli e aumenta la peluria. Ovviamente questi disturbi appartengono a un gruppo di donne, ce ne sono alcune che neanche se ne accorgono".

 

In generale quali sono i sintomi della menopausa?

"I sintomi sono: l’osteoporosi, la depressione, il disinteresse sessuale, la atrofia della vagina e della vulva, della vescica con la comparsa di problemi urinari. Senza gli estrogeni che sostengono l’impianto urogenitale aumenta il sintomo dell’incontinenza, poi l’astenia, l’obesità, l’ipertensione e il diabete. Questo è il quadro completo, fortunatamente però ogni donna sperimenta una parte di questa situazione. Ci sono però dei sintomi che mediamente appartengono a tutte le donne come la secchezza vaginale e la depressione, che in alcuni casi peggiora se esistono dei fattori preesistenti. Ciascuna vive dei disturbi che dominano la sua menopausa. Ma c’è un altro sintomo alquanto complesso, che può definirsi addirittura tragico, della menopausa: la vampata".

 

Che cosa è e da dove nasce?

"La vampata è una sindrome metabolica molto grave legata alla scomparsa dell’estrogeno. Nasce da una non regolarizzazione tra il centro di controllo celebrale, che non è più sotto il controllo estrogenico, e l’ipotalamo. È una situazione vasomotoria che determina una vasodilatazione improvvisa a livello arteriolare generando la famosa vampata. Le arterie si dilatano, la donna diventa rossa, inizia a sudare e arriva anche un’ipertensione. Questa vampata può presentarsi poche volte durante il giorno e la notte ed essere di conseguenza non troppo importante. Ma in alcuni casi è possibile avere tra le 30 e 40 vampate di giorno e altrettante di notte. Questa condizione è estremamente complessa da gestire. Io la chiamo menopausa della menopausa perché, insieme alle vampate così persistenti, spesso compare la sindrome metabolica e questo determina un alto rischio infartuale e di ipertensione, un aumento del colesterolo e tutta una serie di patologie legate a questa situazione che, se non si corregge, provocherà un continuo aumento di danni alla salute femminile".

 

Come si corregge?

"Con la terapia sostituiva, ossia somministrare dall’esterno gli ormoni mancanti, attraverso cui si migliora nettamente la qualità della vita".

 

Lei ha detto che ogni donna vive una parte della menopausa. Però la vampata sembra essere un dato che le accomuna tutte. È possibile?

"La vampata è sperimentata da un’altissima percentuale femminile. Cambia il modo però. Esiste un range molto ampio: si può passare dalla “vampatella” a una vampata più importante e di conseguenza più grave".

 

Cosa intende per vampatella?

"Una vampata più delicata che nell’arco di due tre anni potrebbe anche sparire. Anche se una buona percentuale la sperimenta per tutta la vita".

 

Come si capisce effettivamente di essere in menopausa?

"Spesso si tende a correlare l’inizio della menopausa con la scomparsa del ciclo mestruale e la comparsa di qualche piccola vampata. Ma non è questa la diagnosi. La menopausa da un punto di vista biologico è la riduzione del valore degli estrogeni al di sotto del valore critico per un ciclo mestruale. Se gli estrogeni, però, sono al di sopra di quel valore può capitare che una donna non mestrui per mesi, un anno, e così via, ma l’endometrio continua a essere stimolato da questa piccola quantità di estrogeni tanto più se si soffre di obesità. L’adipe produce una percentuale di estrogeni che si associa alla mancata involuzione ovarica complessiva, può portare al cancro dell’endometrio. Quindi la menopausa vera è quella dove non risulta esserci nessuna stimolazione estrogenica". 

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