Influenza, l’allarme: “Sarà una stagione intensa. Serve importante campagna vaccinale”
Salute e BenessereIntroduzione
A ottobre è in programma l’inizio della campagna di vaccinazioni. Gli esperti prevedono una stagione influenzale intensa e per questo chiedono di organizzare per tempo la distribuzione delle dosi e informare con maggiore chiarezza sui vaccini, dopo la riduzione delle coperture nella stagione 2023-24.
"La previsione per il prossimo anno è quella di una stagione influenzale intensa tanto, se non peggio, di quella dell'anno passato, quando abbiamo avuto la cifra altissima di 15 milioni casi di influenza e virus parainfluenzali", ha detto all'Ansa Fabrizio Pregliasco. “Davanti a noi abbiamo la riapertura delle scuole, il ritorno alla grande socialità. Dobbiamo spendere il nostro tempo e il nostro impegno in una importante campagna vaccinale a difesa delle popolazioni target”, ha aggiunto Francesco Vaia riferendosi soprattutto ai fragili e agli anziani. E Silvestro Scotti: “Opportuno è rendere disponibili i vaccini il prima possibile, così da permettere ai medici la loro organizzazione diffusa e di prossimità, senza stop per carenze di dosi o lungaggini burocratiche e logistiche”
Quello che devi sapere
Stagione influenzale intensa
- Per il prossimo inverno si prevede una stagione influenzale intensa. A lanciare l’allarme sono diversi esperti, secondo i quali la stagione influenzale che arriverà potrebbe essere anche peggiore di quella dell'anno passato, quando in Italia abbiamo avuto 15 milioni di contagi da virus influenzali e parainfluenzali
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Evitare i ritardi organizzativi
- Ecco perché, avvertono gli esperti, è necessario cercare di evitare i ritardi organizzativi nella distribuzione regionale delle dosi di vaccini. Ritardi organizzativi che, aggiungono, potrebbero aver influito negativamente l’anno scorso e contribuito alla riduzione delle coperture vaccinali nella stagione 2023-24, riportandoci indietro ai livelli di cinque anni fa
L’allarme
- A richiamare l'attenzione sulla necessità di un coinvolgimento istituzionale forte in vista della prossima campagna di vaccinazioni, a poco più di un mese dall'inizio delle somministrazioni, sono medici di famiglia e virologi. La campagna inizierà a ottobre, anche se le date di partenza come ogni anno variano da regione a regione: nel Lazio e nella Lombardia il primo ottobre, Veneto ed Emilia-Romagna il 7 ottobre, in Piemonte oltre il 15 ottobre. Si farà leva anche sulle farmacie, dove la somministrazione lo scorso anno è cresciuta (soprattutto in Liguria e Lombardia). Centrale resta però il ruolo dei medici di medicina generale, che sono già pronti con i loro elenchi per procedere alla campagna
Le previsioni di Pregliasco
- "La previsione per il prossimo anno è quella di una stagione influenzale intensa tanto, se non peggio, di quella dell'anno passato, quando abbiamo avuto la cifra altissima di 15 milioni casi di influenza e virus parainfluenzali. Lo vediamo da cosa sta accadendo in Australia, dove è appena finito l'inverno: la loro epidemia è stata peggiore di rispetto a quella del 2023-24", ha detto all'Ansa Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi - Sant'Ambrogio di Milano e virologo dell'Università degli studi di Milano a poco più di un mese dall'inizio della campagna vaccinale
La copertura vaccinale
- Vaccinarsi, ricordano gli esperti, è un'opportunità per tutti ma per gli anziani è un gesto salvavita. Eppure, eccetto l'anno della pandemia di Covid-19, siamo sempre stati a livelli bassi rispetto alle coperture vaccinali raccomandate dall'Organizzazione mondiale della Sanità, che prevederebbero una copertura di almeno il 75%. A parlare sono i dati del ministero della Salute. Nell'inverno 2020-21 eravamo arrivati al 65,3% di copertura vaccinale tra gli anziani. C'è stato poi un progressivo trend di diminuzione. Fino allo scorso anno, quando a esser vaccinati sono stati il 53,3% degli over 65, con un calo di 3,4 punti percentuali rispetto al 56,7% della stagione 2022-23. "I dati più bassi – ha sottolineato Pregliasco – sono stati in Sardegna, dove solo il 35,7% degli over 65 si è vaccinato, e Bolzano, dove si è vaccinato il 39,9%"
Vaia: “C'è bisogno di maggior chiarezza”
- Sulla questione è intervenuto anche Francesco Vaia, direttore della prevenzione del ministero della Salute. In vista dell'avvio dai primi giorni di ottobre della vaccinazione anti influenzale, ha detto: “Sul tema vaccinazioni c'è bisogno di maggior chiarezza, sia sul versante dei benefici che dei possibili effetti avversi. Il cittadino, come dico ormai da più anni, almeno dalla pandemia in poi, deve essere informato e messo in condizioni di poter decidere con consapevolezza con il supporto, indispensabile, della scienza e dei suoi attori, a partire dai medici. Chi ha responsabilità deve dire precisamente e in maniera diretta agli italiani se questo strumento è davvero strategico. Nessuno può tirarsi indietro". "La lezione dei grandi della medicina, cito Sabin tra i tanti, che ricordo rinunciò al Brevetto e non ha guadagnato mai un dollaro dalla sua scoperta del vaccino antipolio, sia sempre centrale quando si prendono decisioni. Davanti a noi abbiamo la riapertura delle scuole, il ritorno alla grande socialità. Dobbiamo spendere il nostro tempo e il nostro impegno in una importante campagna vaccinale a difesa delle popolazioni target. Anche dando esempi individuali. Ricordo il 27 dicembre del 2020 allo Spallanzani, primo giorno di vaccinazioni anticovid. Quella è la via maestra", ha aggiunto Vaia. In particolare, il riferimento è alla vaccinazione anti influenzale di anziani e fragili
Scotti: “Rendere disponibili i vaccini il prima possibile”
- Della prossima campagna vaccinale contro l’influenza ha parlato anche Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di Medicina Generale (Fimmg). "I nostri software e piattaforme – ha spiegato – ci permettono di estrarre i pazienti target per età, cronicità e fragilità. Speriamo che le vaccinazioni vengano rese disponibili dai primi di ottobre nei nostri studi: questo rimane una responsabilità delle Aziende Sanitarie e delle Regioni rispetto ai contratti di acquisto. Opportuno è rendere disponibili i vaccini il prima possibile, così da permettere ai medici la loro organizzazione diffusa e di prossimità, senza stop per carenze di dosi o lungaggini burocratiche e logistiche". L'anno scorso, ha aggiunto Scotti, "probabilmente il calo è stato legato al ritardo nella consegna dei vaccini Covid che possono essere somministrati contemporaneamente all'antinfluenzale: il ritardo delle forniture ha ridotto questa possibilità al solo mese di dicembre"
Influenza aviaria negli Usa
- Intanto, negli Usa, in Missouri, si è registrato un primo caso di influenza aviaria senza contatto con animali malati. “È il 14esimo caso umano di H5 negli Stati Uniti nel 2024 e il primo senza un'esposizione ad animali malati o infetti", ha fatto sapere il Center for Disease control in una nota. Per il Cdc il rischio di diffusione del virus tra la popolazione resta basso. Per Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia al Campus Biomedico di Roma, "per ora si tratta di un allarme non basato su dati scientifici, ma va monitorato con attenzione"
- Per approfondire: Usa, influenza aviaria nei bovini: le ipotesi sulla diffusione