Farmaci, come proteggerli dal caldo e usarli durante l'estate: i consigli dell'Aifa

Salute e Benessere
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Introduzione

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha stilato un vademecum delle principali regole da seguire per essere certi di utilizzare i medicinali in sicurezza anche nei periodi caratterizzati da alte temperature. Il punto di riferimento è senza dubbio il foglietto illustrativo, ma ci sono anche una serie di accortezze da osservare in auto e in aereo e da tenere presenti quando si preparano le valigie.

Quello che devi sapere

Il vademecum dell’Aifa

  • Il grande caldo dell’estate 2024 è ormai arrivato e fra le cose che richiedono una particolare attenzione a livello di conservazione ci sono sicuramente i farmaci. Se il foglietto illustrativo è il punto di riferimento per ogni medicina e indica le esatte modalità e temperature di conservazione, esistono però dei principi generali che è bene tenere a mente e che l'Agenzia Italiana del Farmaco ha raccolto in un apposito vademecum

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La temperatura

  • L’Aifa spiega che il primo passo per conservare correttamente un medicinale è verificare sul foglietto illustrativo la giusta temperatura indicata dal produttore. Se questa non fosse specificata, aggiunge l’Agenzia, “i farmaci vanno conservati in ambienti freschi e asciutti a una temperatura inferiore a 25 °C”. Inoltre, dato che nel periodo estivo in molti si spostano per le vacanze, è bene ricordare che in viaggio è consigliabile avere delle borse refrigerate che mantengano i medicinali a una buona temperatura per tutto il tragitto. Infatti, ricorda Aifa, “alcuni farmaci necessitano di particolari condizioni di conservazione. L’insulina, ad esempio, deve essere conservata in frigo a una temperatura controllata compresa tra 2 e 8 °C. Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche”

I trasporti

  • Per quanto riguarda gli spostamenti, Aifa ricorda di tenere presente che se si viaggia in auto è meglio tenere i farmaci nell’abitacolo, che è più fresco del bagagliaio. Se si prende un aereo il consiglio è quello di “portare i farmaci salvavita nel bagaglio a mano insieme alle prescrizioni. Ricordando che i liquidi di volume non superiore a 100 ml possono essere trasportati nel bagaglio a mano e devono essere inseriti in buste trasparenti, mentre per compresse e capsule non ci sono restrizioni”. In generale, ciò che deve essere assolutamente evitato è l’esposizione a fonti di calore e a irradiazione solare diretta

Cambiamenti nell’aspetto del medicinale

  • Un altro dettaglio a cui prestare attenzione è l’aspetto del medicinale. Se il farmaco appare diverso dal solito, magari con un colore o un odore anomali o una consistenza strana, l’Aifa consiglia di “consultare il medico o il farmacista prima di assumerlo perché questi cambiamenti non sempre sono indice di un deterioramento del medicinale”

Meglio solidi che liquidi

  • Passando a come migliorare l’uso che si può fare dei farmaci in presenza di alte temperature,  l’Aifa ricorda innanzitutto che, “quando possibile, in estate l’utilizzo di formulazioni solide come le compresse è da preferire alle formulazioni liquide, poiché meno sensibili alle alte temperature”

Medicine ed esposizione al sole

  • Bisogna fare attenzione anche a esporsi al sole nei periodi in cui si assumono medicine o nei giorni successivi a un trattamento farmacologico. “Alcuni farmaci possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione come dermatiti o eczemi - scrive l’Aifa - Questo fenomeno può verificarsi in particolare con creme a base di cortisone, gel, soluzioni o spray, ma anche antibiotici e anticoagulanti. In questo caso, è bene evitare l’esposizione solare, in particolare nelle ore più calde della giornata, e utilizzare sempre un’adeguata protezione. In casi specifici, ad esempio dopo l’uso di cerotti a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento”

Non lasciare a casa le confezioni originali

  • In tanti al momento di preparare la valigia rimuovono i farmaci dalle loro confezioni originali per risparmiare spazio e metterli tutti insieme magari nello stesso beauty case. Nulla di più sbagliato. L’Aifa sottolinea che “questo può comportare una difficoltà nel riconoscere i medicinali, e c’è il rischio di fare confusione con le scadenze, le avvertenze o i dosaggi. Inoltre, blister e scatole riparano i farmaci da luce e umidità, al contrario dei portapillole o di contenitori non esplicitamente destinati al trasporto di medicinali. Questi potrebbero facilmente surriscaldarsi e alterarli. Occorre estrarre dal contenitore originale solo la dose da assumere”. Inoltre avere la confezione originale, che specifica la composizione del farmaco, può essere d’aiuto nel caso in cui si debba comprare un medicinale in un altro Paese e quindi confrontarsi con medici e farmacisti del luogo

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