Morbillo, casi in aumento. Gli esperti: "Numeri da allerta, non abbassare la guardia"
Salute e BenessereLo hanno sottolineato Bassetti, Ciccozzi e Lopalco a commento del recente dato dell'Iss che ha registrato un aumento dei casi di morbillo in Italia. Dal 1°gennaio al 30 giugno di quest’anno, infatti, sono stati notificati 717 casi (24,3 per ogni milione di abitanti), di cui 151 soltanto lo scorso mese (a maggio erano 131)
"Il morbillo è tornato ad essere un problema nel nostro Paese: i numeri continuano a dimostrarlo. Da maggio a giugno sono cresciuti i casi e questo evidenzia che è probabile che non si fermerà e continuerà a crescere con un migliaio di casi entro fine anno. Ma è la punta dell'iceberg perché ci sono tante diagnosi di morbillo non fatte, casi che sono scambiati per altre patologie. Siamo tornati nel 2024 ad avere a che fare con il morbillo, oltre 700 casi quest'anno vuol dire un aumento di oltre 10-15 volte rispetto al 2023". Lo ha detto all'Adnkronos Salute, insieme ad altri colleghi, anche Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. Il commento arriva dopo che è stato registrato un aumento dei casi di morbillo in Italia: dal 1°gennaio al 30 giugno di quest’anno ne sono stati notificati 717 (24,3 per ogni milione di abitanti), di cui 151 soltanto lo scorso mese (a maggio erano 131). Sono i dati emersi dal più recente del bollettino periodico "Morbillo & Rosolia News", curato dalla Sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia dell'Iss.
Bassetti: “Tutelare la salute dei bambini”
"La maggioranza sono soggetti non vaccinati e questo vuol dire che c'è qualcosa che non funziona nel nostro Paese, perché nonostante l'obbligo vaccinale alcune regioni non hanno raggiunto il 95% della copertura”, ha argomentato ancora Bassetti. Dunque, nonostante l'imposizione, “ci sono persone che non vaccinano i figli e preferiscono pagare la sanzione. Quindi il problema non è che togliendo l'obbligo e mettendo una raccomandazione si risolve il problema ma inasprendo invece la legge si può migliorare la copertura. La salute dei bambini deve essere tutelata non dall'intelligenza più o meno alta di un genitore ma da un grande sistema sanitario nazionale", ha concluso Bassetti.
Ciccozzi: “L’aumento casi dovuto al calo delle vaccinazioni, mai abbassare la guardia”
Nell'aumento dei casi di morbillo in Italia, "c'è sicuramente un aspetto da considerare ovvero che i vaccini sono vittime del loro successo. Vuol dire che l'incidenza di morbillo era calata molto dopo le immunizzazioni, le persone hanno pensato non ci fosse più e non hanno vaccinato i figli”. Questo, poi, il parere dell'epidemiologo Massimo Ciccozzi. “Infatti, l'incidenza più alta, 80 casi per milione di abitanti - molto elevata - la troviamo tra 0-4 anni e riappare la malattia. Poi la curva si riabbassa e riprende tra 16-39 anni, probabilmente sono i genitori e i fratelli della fascia 0-4 anni. Quindi? La vaccinazione è necessaria e non dobbiamo mai abbassare la guardia, ogni virus non controllato riprende il via", ha aggiunto.
Lopalco: “Numero casi da allerta, è l’infezione più contagiosa”
"Oltre 700 casi di morbillo nella prima metà dell’anno dovrebbero fare scattare un’allerta sanitaria. Il morbillo è, come la poliomielite, una malattia in fase di eliminazione. Un Paese come il nostro, cioè, dovrebbe notificare zero casi. Invece 717 casi, quasi tutti non vaccinati o vaccinati con una sola dose, rappresentano un problema serio". Questo, infine, il punto di vista di Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento. "La serietà della malattia è confermata dal numero di complicanze registrate, fra cui anche una encefalite. Il morbillo è l’infezione più contagiosa che conosciamo. Se non si interviene presto, risulterà fuori controllo. Personalmente, resto basito dalla scarsa attenzione che si stia dando a questo problema sanitario da parte delle autorità", ha sottolineato l’esperto.