Morbillo in Europa, 56mila casi negli ultimi tre mesi: allarme dell'Oms

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A rischio sono sopratutto i bambini. Tra gli under 5 che hanno contratto il morbillo nel 2023, più di tre quarti non aveva ricevuto alcuna dose di vaccinazione contro la patologia. Poiché i casi di morbillo continuano ad aumentare, l'Oms invoca un'azione urgente da parte dei governi per rafforzare i sistemi sanitari 

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Allarme morbillo in Europa. I casi di una delle malattie "più contagiose al mondo", ricordano gli esperti , continuano ad aumentare, mettendo a rischio milioni di bambini. E' il monito lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall'Unicef. Secondo gli ultimi dati disponibili, durante i primi 3 mesi del 2024 sono stati segnalati ufficialmente 56.634 casi di morbillo e 4 morti in 45 dei 53 Paesi della Regione europea dell'Oms. Nel corso del 2023 i contagi censiti erano stati poco di più, 61.070, e 13 i decessi, segnalati da 41 Paesi. 

Il morbillo può avere un effetto serio sulla salute dei bambini

Più della metà delle persone che hanno contratto il morbillo nella Regione europea Oms nel 2023 sono state ricoverate in ospedale. Gli alti tassi di ospedalizzazione e l'indebolimento di lunga durata del sistema immunitario rendono soprattutto i bambini anche più vulnerabili ad altre malattie infettive. Quasi la metà dei casi segnalati nel 2023 si è verificata tra i pazienti sotto i 5 anni di età. Tra gli under 5 che hanno contratto il morbillo nel 2023, più di tre quarti non aveva ricevuto alcuna dose di vaccinazione contro la patologia, emerge dai dati diffusi dalle due agenzie Onu. Circa il 99% di questi bambini non aveva ricevuto entrambe le 2 dosi di vaccino contro il morbillo. "Anche un solo caso di morbillo dovrebbe costituire un urgente invito all'azione", ammonisce Hans Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa. "Nessuno dovrebbe subire le conseguenze di questa malattia devastante, ma facilmente prevenibile. Mi congratulo con ogni Paese che ha accelerato i propri sforzi per interrompere la trasmissione attraverso la vaccinazione di recupero. Esorto tutti i Paesi ad agire immediatamente, anche laddove la copertura vaccinale complessiva è elevata, per vaccinare i vulnerabili, colmare le lacune immunitarie e quindi impedire che il virus si diffonda in qualsiasi comunità". 

A little boy is vaccinated against measles at a pediatrician's practice in Munich, Germany, 27 May 2019. ANSA/LUKAS BARTH-TUTTAS

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Il vaccino

I contagi stanno crescendo a livello globale. Nel 2023 ci sono stati oltre 300mila casi di morbillo nel mondo e il numero segnalato finora nel 2024 indica che il totale per quest'anno sarà uguale o supererà il totale del 2023 anche a livello globale. "L'aumento dei casi di morbillo è un chiaro segno di un crollo della copertura immunitaria - aggiunge Regina De Dominicis, direttrice regionale dell'Unicef per l'Europa e l'Asia centrale - Poiché i casi di morbillo continuano ad aumentare, abbiamo bisogno di un'azione urgente da parte dei governi per rafforzare i sistemi sanitari e implementare misure di salute pubblica efficaci per garantire la protezione di tutti i bambini da questa malattia pericolosa ma prevenibile". 

02 matteo bassetti ansa

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I focolai

Le importazioni del virus tra paesi e continenti avvengono regolarmente e i focolai di questa malattia altamente infettiva si verificheranno ovunque il virus trovi sacche di persone non vaccinate o poco vaccinate, avvertono gli esperti Oms e Unicef. I paesi che attualmente non presentano casi o focolai di morbillo dovrebbero essere proattivi nel pianificare e prepararsi a qualsiasi importazione, per evitare che il virus si diffonda all'interno e all'esterno. I paesi che hanno focolai in corso devono continuare a impegnarsi per vaccinare tutti i vulnerabili, intensificare la ricerca di casi e il tracciamento dei contatti e utilizzare i dati epidemiologici per identificare eventuali gap nella copertura vaccinale, in modo che i programmi possano garantire la protezione delle comunità colpite e prevenire futuri focolai.

 

A pediatrician shows a measles vaccine in a hospital in Schwelm, Germany, 17 April 2019. ANSA/SASCHA STEINBACH

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