Si tratta di una "cassetta degli attrezzi" rivolta agli operatori sanitari che intendono mettere a punto efficaci campagne vaccinali nelle scuole con il coinvolgimento di insegnanti, studenti e genitori
“I vaccini tornano a scuola”. Questa è la proposta, e anche il nome del progetto, presentato ieri che punta a promuovere la cultura della prevenzione e a implementare strategie vaccinali nelle scuole al fine di innalzare le coperture nella popolazione dei bambini e degli adolescenti. Un progetto nato sulla scia di un’esperienza pilota della Asl di Taranto, dove in pochi anni i tassi di copertura vaccinale hanno raggiunto livelli, in alcuni casi, superiori del 50% al dato nazionale. Una dimostrazione chiara ed efficace del ruolo che gioca la scuola nei programmi di immunizzazione che si rilevano efficaci grazie al corretto coinvolgimento di dirigenti scolastici, docenti, famiglie e studenti.
Il progetto
Il progetto a cura di Michele Conversano, pubblicato da Carocci editore con il contributo non condizionante di Sanofi, prevede un Toolbox ovvero una vera e propria “cassetta degli attrezzi” (materiali come slidekit e brochure informative sulle malattie infettive, lettere al personale sanitario e scolastico, inviti alla vaccinazione) rivolta agli operatori sanitari che intendono mettere a punto efficaci campagne vaccinali nelle scuole con il coinvolgimento di insegnanti, studenti e genitori. Mantenere elevate coperture vaccinali, in linea con gli obiettivi del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, è la sfida della sanità pubblica. “La scuola è un soggetto fondamentale per la promozione della salute, perché è l’ambito in cui si formano le conoscenze, i valori e le abitudini dei futuri adulti. Portare i vaccini a scuola significa non solo proteggere i bambini e le loro famiglie ma anche contribuire a sensibilizzare maggiormente insegnanti e genitori a tematiche di salute e bene collettivo”, ha detto Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana d'Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), intervenuta in occasione della conferenza stampa di presentazione de “I vaccini tornano a scuola” moderata dalla giornalista scientifica Silvia Bencivelli.
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La prevenzione
L’Italia è da sempre all’avanguardia in tema di prevenzione vaccinale; tuttavia, a partire dal 2013 si è registrato un calo delle coperture dovuto a una sempre maggiore “esitazione vaccinale” da parte dell’utenza, un fenomeno complesso e influenzato da diverse variabili, che si riferisce ad un ritardo o ad un rifiuto delle vaccinazioni nonostante la loro disponibilità. “Sui vaccini bisogna fare molto di più rispetto a quanto fatto negli ultimi anni”, ha aggiunto Giovanni Gabutti, Coordinatore del Gruppo Vaccini SItI. “Siamo stati bravi a lavorare sulla prima infanzia – ha proseguito Gabutti – ma con l’avanzare dell’età emergono nuove criticità. La scuola ha un ruolo fondamentale nell’implementazione di programmi di immunizzazione dell’infanzia e dell’adolescenza”.
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Gli studi
Vari studi internazionali hanno dimostrato l’importanza della scuola nel far innalzare notevolmente le coperture vaccinali. Evidenze che emergono anche in Italia: nella provincia di Taranto dove è stato portato avanti un’attività di vaccinazione nelle scuole si sono registrati tassi di copertura vaccinale anche di oltre il 50% più alti della media nazionale. “È evidente che anche a livello nazionale dobbiamo tornare a vaccinare nelle scuole”, auspica Michele Conversano, del Dipartimento di Prevenzione ASL Taranto e Past president della SItI. “Prima di Covid-19 – aggiunge Conversano – c’era chi riteneva degradante vaccinare fuori dagli ambulatori, mentre io lo ritenevo, invece, un accontentarsi di avere una copertura vaccinale bassa. Dopo il Covid, invece, abbiamo imparato a vaccinare in ogni condizione, anche a farlo nei palazzetti dello sport o anche per strada sotto una tenda, sdoganando la pratica della vaccinazione come qualcosa che prima era intesa come possibile solo all’interno dei nostri ambulatori”.
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L'iniziativa
L’iniziativa “I vaccini tornano a scuola” punta, dunque, a cogliere l’opportunità di individuare strategicamente le scuole come luoghi idonei alla comunicazione e implementazione di programmi di immunizzazione, come già si era sperimentato qualche tempo fa, quando sui banchi di scuola i bambini oggi più che adulti si vaccinavano contro malattie come la polio o il vaiolo, permettendone la totale eradicazione. “La scuola – ha aggiunto Sandra Scicolone, Vicepresidente Fondazione ANP (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) – ha un rapporto privilegiato con le famiglie. Con loro condivide un progetto fondamentale ovvero l'accompagnamento dei nostri bambini e dei nostri ragazzi nel loro percorso di crescita. Fa parte di tale percorso l'educazione alla cittadinanza consapevole all'interno della quale il tema della salute individuale e collettiva è fondamentale, sin dalla più tenera età”. “Diffondere il valore della prevenzione è tutt’oggi una grande sfida. In un’ottica di collaborazione tra pubblico e privato, siamo orgogliosi di aver sostenuto questo progetto che, grazie al contributo fondamentale della Sanità Pubblica, offre al personale scolastico strumenti concreti per coinvolgere le nuove generazioni e portare la cultura dell’immunizzazione nelle scuole”, ha dichiarato Mario Merlo, General Manager Vaccines, Sanofi Italia.