"Nell'epoca dell'intelligenza artificiale e della più grande accelerazione della scienza, la diffusione della conoscenza continua a mescolarsi con il suo opposto. E' un paradosso della nostra modernità" ha sottolineato il presidente
Con una cerimonia al palazzo del Quirinale, Sergio Mattarella ha consegnato dei premi nell'ambito dell'iniziativa dei Giorni della Ricerca, promossa dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Nel discorso inaugurale tra i vari argomenti il presidente della Repubblica ha preso posizione anche sui vaccini. Durante la premiazione il Presidente della Repubblica in primis ha ricordato l’importanza di sostenere la ricerca che “è stata il motore primo del progresso dell'umanità. La duplice intuizione costitutiva dell'Airc ha avuto un valore profetico. Anzitutto: il cancro si può sconfiggere. In secondo luogo: per vincere questa sfida bisogna puntare sulla ricerca medica e scientifica. Una prospettiva duplice che ha creato progressivamente consapevolezza, partecipazione, cultura. E l'Italia è andata molto avanti sul fronte della ricerca sul cancro".
"Teorie irragionevoli e anti-scientifiche"
Dal 1995 con I Giorni della Ricerca Fondazione AIRC accende i riflettori sull’universo cancro con un ricco programma di appuntamenti per informare il pubblico sui più recenti progressi della ricerca oncologica e raccogliere nuove risorse da destinare al lavoro dei ricercatori. Un’iniziativa capace di raccogliere negli anni oltre 139 milioni di euro grazie alla generosità di moltissimi sostenitori. Mattarella ha anche toccato un tema spinoso come quello dei vaccini. "La ricerca è garanzia di futuro. La ricerca è la cura. La ricerca di ieri è già diventata la cura di oggi, la ricerca di oggi sarà la cura di domani. Eppure dopo tanta evidenza, dopo che è stato dimostrato nella drammatica esperienza della pandemia che i costi umani sarebbero stati di gran lunga maggiori senza la scoperta dei vaccini in tempi rapidi, continuano a circolare teorie irragionevoli e anti-scientifiche".
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Il paradosso della modernità
Secondo il presidente Mattarella le teorie anti-scientifiche "non soltanto offuscano la visione del bene comune ma sovente minacciano la salute stessa dei cittadini, contravvenendo alla prescrizione dell'art. 32 della Costituzione, secondo il quale la salute è, insieme, fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. Nell'epoca dell'intelligenza artificiale e della più grande accelerazione della scienza, la diffusione della conoscenza continua a mescolarsi con il suo opposto. E' un paradosso della nostra modernità".