Ragazza nata con la bocca serrata, intervento chirurgico su rara sindrome a Catania

Salute e Benessere

Per 16 anni ha avuto la mandibola fusa al cranio con l'articolazione bloccata, ma adesso, grazie a una operazione eccezionale di chirurgia maxillo facciale all'ospedale San Marco, può cominciare una nuova vita. Si tratta del primo caso in Sicilia di questo genere, sono sei in tutta Italia. Il lavoro dei medici è stato straordinariamente complicato e ha richiesto mesi di studio preventivo affinché tutto andasse per il meglio

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Da quando è nata, Aurora (nome di fantasia) non ha mai potuto parlare a causa della sindrome genetica di Nager. Grazie a un eccezionale intervento di chirurgia maxillo-facciale all'Ospedale San Marco di Catania, la vita della ragazza sta però per cambiare radicalmente. Dopo 16 anni di silenzio forzato, Aurora avrà finalmente l'opportunità di esprimersi attraverso le parole, di condividere sorrisi e di gustare cibi solidi, recuperando tutto ciò a cui ha dovuto rinunciare finora. Lo straordinario intervento rappresenta il primo caso di questo genere in Sicilia, e solo il sesto in tutta Italia. È stato un procedimento eccezionalmente complesso, che ha richiesto mesi di pianificazione e preparazione da parte del team medico dell'ospedale per garantire un risultato ottimale.

Un'immagine diffusa dall'Ufficio stampa AOU Policlinico G. Rodolico - San Marco il 27 settembre 2023. Non ha potuto aprire la bocca dalla nascita, per 16 anni ma adesso, grazie ad un intervento eccezionale di chirurgia maxillo facciale all'ospedale San Marco di Catania, Aurora (nome di fantasia) può cominciare una nuova vita fatta di parole, sorrisi, cibi solidi e tutto quello a cui ha dovuto rinunciare nel corso della sua vita. Si tratta del primo caso in Sicilia di questo genere, sono sei in tutta Italia, straordinariamente complicato, che ha richiesto mesi di studio preventivo affinché tutto andasse per il meglio, dicono dall'ospedale. La forma della sindrome genetica di Nager di cui soffre Aurora dalla nascita è tra le più rare al mondo. In questo caso, già nel feto si era sviluppato un ammasso osseo che aveva fuso la mandibola al cranio non consentendo l'articolazione necessaria ad aprire la bocca. Il successo dell'operazione, durata circa dieci ore, è stato il frutto di un lavoro multidisciplinare, tra le varie équipe aziendali. Oltre ai chirurghi maxillo-facciali, in sala operatoria erano presenti in venti tra colleghi chirurghi anestesisti della Rianimazione sale chirurgiche e della Chirurgia toracica.
ANSA/ Ufficio stampa AOU Policlinico G. Rodolico - San Marco
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Un'immagine diffusa dall'Ufficio stampa AOU Policlinico G. Rodolico - San Marco - ©Ansa

Cos'è la sindrome genetica di Nager

La forma della sindrome genetica di Nager di cui soffre Aurora dalla nascita è tra le più rare al mondo. In questo caso, già nel feto si era sviluppato un ammasso osseo che aveva fuso la mandibola al cranio non consentendo l'articolazione necessaria ad aprire la bocca. Il successo dell'operazione, durata circa dieci ore, è stato il frutto di un lavoro multidisciplinare, tra le varie équipe aziendali. Oltre ai chirurghi maxillo-facciali, in sala operatoria erano presenti in venti tra colleghi chirurghi anestesisti della Rianimazione sale chirurgiche e della Chirurgia toracica. "Tuttavia - dice l'ospedale - l'intervento non si sarebbe potuto realizzare senza la piena disponibilità del direttore generale dell'azienda ospedaliero universitaria etnea, Gaetano Sirna, che ha stanziato le risorse per la realizzazione della protesi in titanio impiantata nella giovane paziente, una vera e propria opera di bioingegneria tra le più moderne.

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Un'immagine diffusa dall'Ufficio stampa AOU Policlinico G. Rodolico - San Marco il 27 settembre 2023. Non ha potuto aprire la bocca dalla nascita, per 16 anni ma adesso, grazie ad un intervento eccezionale di chirurgia maxillo facciale all'ospedale San Marco di Catania, Aurora (nome di fantasia) può cominciare una nuova vita fatta di parole, sorrisi, cibi solidi e tutto quello a cui ha dovuto rinunciare nel corso della sua vita. Si tratta del primo caso in Sicilia di questo genere, sono sei in tutta Italia, straordinariamente complicato, che ha richiesto mesi di studio preventivo affinché tutto andasse per il meglio, dicono dall'ospedale. La forma della sindrome genetica di Nager di cui soffre Aurora dalla nascita è tra le più rare al mondo. In questo caso, già nel feto si era sviluppato un ammasso osseo che aveva fuso la mandibola al cranio non consentendo l'articolazione necessaria ad aprire la bocca. Il successo dell'operazione, durata circa dieci ore, è stato il frutto di un lavoro multidisciplinare, tra le varie équipe aziendali. Oltre ai chirurghi maxillo-facciali, in sala operatoria erano presenti in venti tra colleghi chirurghi anestesisti della Rianimazione sale chirurgiche e della Chirurgia toracica.
ANSA/ Ufficio stampa AOU Policlinico G. Rodolico - San Marco
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Per l'operazione hanno collaborati i chirurghi maxillo facciali più esperti d'Italia

A guidare le equipe di medici e paramedici, è stata la collaborazione tra alcuni dei chirurghi maxillo facciali più esperti in Italia che ha dato vita ad una perfetta sinergia tra Nord e Sud del Paese. In particolare Alberto Bianchi, professore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-facciale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria "Policlinico "G. Rodolico - San Marco" e Massimo Robiony, direttore della Clinica maxillo facciale dell'ospedale universitario di Udine e il suo professore associato Salvatore Sembronio. "Siamo orgogliosi di questo intervento - spiega il professore Bianchi - Massimo Robiony è un luminare del settore, è colui che ha presentato per la prima volta le protesi facciali in pediatria appena quattro anni fa. Quando gli ho chiesto la collaborazione, per amicizia non ha avuto esitazioni, chiamando con se anche il suo braccio destro. Insieme al nostro preparatissimo staff del San Marco, abbiamo lavorato per mesi allo studio della situazione della nostra straordinaria signorina, con l'ausilio delle nuove tecnologie tridimensionali a disposizione, fino al lieto epilogo del delicatissimo intervento".

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