Enrica Bonaccorti racconta la malattia su Facebook: "Operazione a cuore aperto"

Cronaca

L’attrice e conduttrice ha scoperto di avere problemi cardiologici in seguito a un controllo che inizialmente aveva rilevato un calcolo ad un rene

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Enrica Bonaccorti operata d'urgenza per un intervento a cuore aperto: "Altri due mesi e sarei morta", rivela in un lungo posto su Facebook. "Un giorno a inizio luglio comincio ad avere ovunque un prurito terribile, tutto il corpo diventa rosso fuoco a macchie, sembravo quella bambina bruciata che scappa da Hiroshima. Non avevo cambiato niente nell'alimentazione o nei farmaci, non avevo preso sole, insomma era solo il mio corpo che urlava che qualcosa non andava", dice l'attrice e conduttrice ripercorrendo le tappe della vicenda.

"C'è qualcosa che non va al cuore"

"Ovviamente mi faccio controllare a fondo da un dottore che trova un calcolo a un rene (che fra l'altro non mi aveva mai dato nessun dolore). Comunque decidono di intervenire, in fondo è un’operazione banale, ma i cardiologi, il prof Leo, il prof Saglia, e il prof Giulio Speciale, insieme al dottor Quintarelli, vengono da me il giorno dopo col viso scuro per dirmi che c'è qualcosa che non va al cuore, serve una tac, poi una coronarografia, da cui stabiliscono che ho le arterie tutte ostruite, un paio di mesi e potevo andarmene", spiega nel messaggio.

"Fate tesoro della mia esperienza"

I medici "prima pensano a degli stent, ma non bastano. Servono 4 bypass, prendere le vene dalle gambe per ricostruire un percorso alternativo che porti il flusso sanguigno al cuore. Sarà un’operazione a cuore aperto, che è durata in tutto otto ore! Morale della favola: mi han detto che ho avuto una gran fortuna, una scoperta accidentale che mi ha salvato la vita”. Bonaccorti conclude il suo lungo post con un monito: "Fate tesoro della mia esperienza, controllatevi quanto più potete, sperando soprattutto che abbiate la stessa fortuna che ho avuto io! Non vedo l’ora di ritrovarvi! Spero al più presto".

 

Un reparto del nuovio Ospedalefieramilano a Milano, 31 marzo 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

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