Si è aperta quest’oggi, nella Capitale, la nuova edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana d'Igiene (Sitl), presso l'Ergie Palace Hotel. Tra le autorità presenti anche Silvio Brusaferro, Antonella Polimeni, Roberto Monaco e Giuseppe Quintavalle
E' stato inaugurato questo pomeriggio, con un discorso a cura della Presidente SItI, la professoressa Roberta Siliquini, il 56° Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene, con un numero record di circa 3000 iscritti. Tra le autorità presenti, il professor Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, la professoressa Antonella Polimeni, Rettrice de La Sapienza, il dottor Roberto Monaco, Segretario Nazionale FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e il dottor Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario ASL Roma 1. Il Congresso terminerà il 5 maggio.
I temi affrontati nel Congresso
Dopo una relazione magistrale del professor Walter Riccardi, che ha parlato di “Europa e Prevenzione”, il Congresso ha preso avvio con la prima sessione plenaria, dedicata all’esitazione vaccinale. Questo fenomeno è da tempo riconosciuto dalla World Health Organization (WHO) - e dalla comunità scientifica internazionale - come una delle maggiori minacce per la salute globale e, attualmente, rappresenta una priorità sostanziale per la Sanità Pubblica. La pandemia da SARS-CoV-2, infatti, ha accentuato la rilevanza dell’esitazione vaccinale per la salute della popolazione. Come spiegato dagli esperti, l’interruzione e la riduzione delle attività vaccinali durante le prime fasi della pandemia, accompagnate dalla paura di esporsi al rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2, hanno determinato una diminuzione complessiva della copertura delle vaccinazioni routinarie. Secondo dati di WHO e UNICEF, nel mondo, questa riduzione si è protratta fino al 2021, anno in cui si sono registrate coperture vaccinali del 5% più basse rispetto al periodo pre-pandemico: una battuta d'arresto così cospicua da essere definita come la più imponente degli ultimi 30 anni. Si sono registrati, inoltre, cali nelle vaccinazioni pediatriche. Le coperture vaccinali per polio e morbillo, a 24 mesi, rimangono al di sotto della soglia del 95% raccomandata dall’OMS per limitare la circolazione dei patogeni, ma gli sforzi per recuperare le vaccinazioni perse hanno dato i loro frutti come testimoniato dall’aumento delle coperture per polio a 36 mesi (+0,93%) e 48 mesi (+0,19%) che indicano l’efficacia delle attività di recupero.
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Roberta Silquini: "Un problema la perdita di fiducia nelle istituzioni"
“La fortunata e ampia campagna di vaccinazione contro il Covid – ha dichiarato la professoressa Siliquini, Presidente della Società Italiana d’Igiene - ha fatto però emergere un problema, ovvero la scarsa sensibilità da parte di una piccola, parte della popolazione relativamente ai vaccini. Ciò può essere legato a molti fattori, ma in primis ad una perdita di fiducia nelle Istituzioni e nelle loro modalità di comunicazione. È importante, quindi, per il futuro, affrontare questo problema attraverso corrette campagne informative, con analisi di chi sono coloro che hanno scarsa fiducia nella Scienza, al fine di poter essere pronti ad eventuali nuove Pandemie, soprattutto causate da quelle che sono chiamate ‘zoonosi’. È un problema, quindi, di One Health che andrà affrontato nel prossimo futuro non solo attraverso studi scientifici ben condotti, ma anche attraverso l’individuazione di quei soggetti più fragili o meno propensi alle vaccinazioni che potrebbero essere maggiormente a rischio. Ciò al fine di poter garantire un’equa distribuzione della vaccinazione, cioè di una tecnologia sanitaria estremamente sicura ed efficace a tutta la popolazione”.
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Dai vaccini alla crisi economica
Secondo quanto emerso, l'utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione rappresenta una sfida ma anche una risorsa e un’opportunità per lo studio e il monitoraggio di gap nei livelli di conoscenza della popolazione in merito alle vaccinazioni e per una corretta e capillare informazione, la quale deve tener conto delle potenzialità di una collaborazione multidisciplinare tra professionisti della salute e professionisti della comunicazione. In questo contesto, l’adozione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 sarà uno step di fondamentale importanza per garantire un’erogazione uniforme dell’offerta vaccinale in tutta Italia e fornire obiettivi e strategie condivisi in merito a tematiche chiave, quali ad esempio l’informatizzazione e il rafforzamento della comunicazione e della formazione. Tra le altre tematiche di stretta attualità affrontate nelle prossime giornate prevista la sessione plenaria “Economia di guerra e impatto sulla Sanità pubblica”. Si tratta di un incontro nel quale si discuterà sulla crisi economica e le disuguaglianze di salute, della sostenibilità dei sistemi sanitari nell’attuale scenario geopolitico, ma anche delle emergenze sanitarie.