
Covid, la variante Arturo preoccupa l'India: la situazione in Europa e che cosa sappiamo
Continuano a salire i casi di Covid in India, con la scoperta della nuova variante XBB.1.16, soprannominata Arturo, che preoccupa le autorità. "Il virus è lontano dall'essere sconfitto" ha dichiarato il primo ministro indiano Narendra Modi. Diversa la situazione in Europa e in Italia dove la popolazione può contare su una maggiore immunità grazie alle vaccinazioni

L'Oms è vicina a dichiarare la fine della pandemia, ma il Covid, in alcune zone del mondo, continua a colpire. Aumentano infatti i casi riscontrati in India, con la variante soprannominata da alcuni esperti Arturo che fa registrare un incremento del 251% dei casi in 28 giorni nell'ultimo bollettino diffuso

L'India non è tuttavia l'unico paese dove si è diffusa questa nuova variante, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità infatti, il primo caso acclarato è stato in Cina, e al momento altri 17 Paesi, tra cui Canada e Singapore, sono sotto osservazione

In India per la prima volta nel 2023 si sono superati i 1.100 casi giornalieri, anche se rimane sostanzialmente invariato il numero dei ricoveri e della mortalità derivata dalla variante Arturo

La variante Arturo, come è stata soprannominata, secondo un rapporto dell'agenzia britannica Ukhsa (Uk Health Security Agency) è un lignaggio con tre mutazioni aggiuntive di Spike, trovato sia nel Regno Unito che nel mondo, anche se lo studio sottolinea come il numero attuale di campioni sia ancora basso

In Europa invece si è verificata una generale decrescita dei contagi di Covid, nell'ultimo mese infatti sono stati segnalati oltre 3,7 milioni di casi e 26mila decessi, ovvero rispettivamente il -31% e il -46% rispetto ai giorni precedenti

"La nuova variante Arturo è un argomento per scienziati da social o da bar. Nessuna variante Omicron ha finora aumentato patogenicità o gravità del Covid. Non lo sta facendo e non lo farà nemmeno Arturo" ha affermato all'Adnkronos Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova

Meno ottimista invece Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano, che all'Adnkronos ha dichiarato: "Ennesima conferma dell'instabilità notevole del virus: una caratteristica per certi versi perfida, che ha permesso al Covid di fare quello che ha fatto e che, temo, ancora continuerà a fare: creare nuove varianti in grado di schivare l'immunità e di mantenere alta la circolazione virale"

"La variante Arturo la stiamo studiando, ma quello che sta succedendo in India con un aumento dei casi, da noi non accadrà. I dati sui contagi e sulle vaccinazioni che arrivano da quel paese, ricordiamolo, sono parziali. Un nuova variante può fare un piccolo picco ma non farà gli stessi danni in Europa rispetto all'India. Non credo ci possa impensierire". Così all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile Unità di statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma

All'Adnkronos ha parlato anche la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo: "Non dimentichiamo che la popolazione mondiale, tra vaccinazioni anti-Covid e infezioni naturali, ormai può contare su un bagaglio di anticorpi molto molto consistente, sicuramente idoneo a rispondere e a contrastare nuove varianti del virus"

"L'arrivo di Arturo? Le nuove varianti Covid, a differenza del pur recente passato - ha affermato all'Adnkronos Massimo Andreoni, direttore scientifico Società italiana di malattie infettive e tropicali - difficilmente diventano dominanti in senso assoluto. E questo è un fatto nuovo. Nel corso di tutta la pandemia man mano che sono arrivate Alfa, Beta, Delta hanno poi preso il palcoscenico al 100%. Le varianti che stanno emergendo da un anno a questa parte arrivano al 30, al 40 al 60%"
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