Ricostruita mandibola a bambina di 10 anni con tumore raro

Salute e Benessere

Per l'intervento è stato prelevato dalla piccola un segmento di osso del perone, poi modellato e impiantato. L'operazione è stata eseguita all'ospedale Santobono di Napoli dall'equipe maxillofacciale del Policlinico di Bari

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Una porzione della mandibola di una bambina di 10 anni è stata ricostruita dall'equipe maxillofacciale del Policlinico di Bari. La parte era stata asportata perché aggredita da un raro tumore maligno, il sarcoma di Ewing. L'intervento è stato compiuto dalla professoressa barese Chiara Copelli all'ospedale Santobono di Napoli. Per ricostruire la mandibola è stato prelevato dalla bambina un segmento di osso del perone, poi modellato e impiantato. Il decorso post operatorio si è svolto regolarmente e senza complicanze.

L'intervento

Il complesso intervento di chirurgia oncologica ricostruttiva è stato possibile "grazie alla collaborazione delle direzioni generale e sanitarie delle strutture coinvolte per riunire il team multidisciplinare", si legge in una nota del Policlinico di Bari. Oltre alla professoressa Chiara Copelli, hanno operato Marcello Zamparelli, direttore dell'unità operativa di chirurgia Plastica e delle ustioni dell'Ospedale Santobono di Napoli, e Franco Ionna, direttore dell'unità operativa di chirurgia testa-collo dell'Istituto Irccs Pascale di Napoli. 

NUOVE SALE OPERATORIE ALL'ISTITUTO DEI TUMORI DI VIA VENEZIAN (MILANO - 2010-09-16, Silvano Del Puppo / Fotogramma) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Copelli: "Prelevato un segmento di osso dal perone"

"L'intervento di ricostruzione effettuato - ha spiegato Copelli - ha previsto il prelievo di un segmento di osso dal perone, il suo modellamento a ricreare la forma della porzione di mandibola asportata e il successivo trapianto nella zona da ricostruire". Quest'ultima fase è stata effettuata "al microscopio e prevede l'esecuzione di connessioni tra vasi arteriosi e venosi del diametro di pochi millimetri". L'asportazione tradizionale avrebbe comportato "la rimozione di una porzione di mandibola. Gli esiti di questa procedura - si legge nella nota del Policlinico di Bari - in assenza di una ricostruzione, portano a problematiche estremamente invalidanti e permanenti: deformità del volto, difficoltà nell'alimentazione e nell'articolazione delle parole".

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, durante la presentazione dei risultati dell'indagine di sieroprevalenza su SARS-COV-2 al Ministero della Salute, Roma, 3 agosto 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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