Bambino Gesù, operate in utero due gemelline calabresi
Salute e BenessereL’intervento, eseguito dall’equipe di Chirurgia fetale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è andato bene, e le bambine - nate con parto pretermine nell’Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli - sono tornate a casa per Natale
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Per scongiurare i rischi della sindrome da trasfusione feto fetale (TTTS o Twin to Twin Transfusion Syndrome), due gemelline di Catanzaro sono state operate in utero alla 24esima settimana di gestazione. L’intervento, eseguito dall’equipe di Chirurgia fetale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è andato bene, e le bambine - nate a metà ottobre con parto pretermine nell’Ospedale S. Pietro Fatebenefratelli poiché una delle due cresceva meno - sono tornate a casa per Natale. La sindrome da trasfusione feto fetale è una malattia specifica dei gemelli che hanno in comune la placenta, ed è caratterizzata dal passaggio anomalo di sangue da un uno all’altro. Di questa, che si verifica nel 10-15% delle gravidanze con gemelli che condividono la placenta, che tuttavia sono racchiusi ognuno nel suo sacco amniotico, non sono note le cause. La malattia, che si manifesta generalmente tra la 16esima e 24esima settimana, nel caso non si intervenga, può portare alla perdita di uno, o di entrambi, i gemelli.
Le testimonianze
"Sono nate una alle 12.39 e una alle 12.40. Hanno pianto: vuol dire che hanno respirato entrambe e stavano bene, un miracolo", ha dichiarato la mamma Gessica, che insieme al papà Francesco è potuta tornare dai suoi cari in tempo per le feste. "È stata un’esperienza difficile, ma grazie alla professionalità e soprattutto alla grande umanità dei medici del Bambino Gesù e del S. Pietro Fatebenefratelli che ci hanno accompagnato ad ogni passo, riusciremo a tornare a casa con le nostre bambine ed è questo il messaggio di fiducia e speranza che vogliamo trasmettere agli altri genitori che si trovano nella nostra situazione", ha concluso. "È una grande gioia vedere andare a casa queste bambine. Con queste famiglie condividiamo un percorso molto intenso di vicinanza sin dal momento della diagnosi e dell’intervento in utero fino alla nascita e alla dimissione dalla terapia intensiva. Sono percorsi molto difficili per le famiglie da ogni punto di vista, spesso anche economico e organizzativo", ha affermato la dottoressa Isabella Fabietti, che opera all’interno dell’Unità operativa di Medicina e Chirurgia Fetale e Perinatale.
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Soddisfazione generale
Quello sulle gemelline calabresi non è il primo intervento effettuato al Bambino Gesù, si tratta infatti del 24simo nel corso di quest'anno. "La fase della diagnosi prenatale e del monitoraggio dell’equilibrio cardiocircolatorio fetale è cruciale, poiché dal corretto e tempestivo inquadramento diagnostico e dalla scelta del momento più opportuno per l’intervento in utero può dipendere l’esito del trattamento stesso e la prognosi dei gemelli. È necessaria la perfetta organizzazione dell’equipe medico-infermieristica multidisciplinare dedicata alla chirurgia in utero che deve anche poter essere attivata molto rapidamente", ha sottolineato il dott. Leonardo Caforio, responsabile dell’Unità operativa di Medicina e Chirurgia Fetale e Perinatale.