Covid Cina, aumentano i contagi: stop a monitoraggio asintomatici

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Per le autorità sanitarie cinesi la diffusione del Covid sarebbe ormai 'impossibile' da tracciare. Per questo hanno annunciato di aver interrotto la registrazione dei casi asintomatici nel loro report quotidiano

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Il Covid in Cina continua a correre e a far paura. Secondo quanto riportato dal Guardian, per le autorità sanitarie cinesi la diffusione del Covid sarebbe ormai 'impossibile' da tracciare. Per questo hanno annunciato di aver interrotto la registrazione dei casi asintomatici nel loro report quotidiano. Nel frattempo, i positivi sono stati invitati a non contattare l'assistenza sanitaria di emergenza a meno che non sia strettamente necessario. Secondo la Cnn, invece, un nuovo significativo, quanto diffuso, focolaio sta svuotando le strade e i centri commerciali di Pechino. Mentre molti cittadini si sarebbero chiusi nelle loro case per evitare di essere contagiati, negozi, uffici, e comunità residenziali hanno riferito di essere a corto di personale perché molti loro dipendenti sono ammalati. Una condizione che ha portato molti di questi a cambiare le loro modalità di lavoro. Pechino, dunque, appare una città deserta. Nell'esclusivo quartiere dello shopping di Sanlitun, solitamente pieno ed affollato, nella giornata di martedì 13 dicembre molti locali e ristoranti erano chiusi, altri invece erano aperti ma offrivano solo cibo d’asporto. Tutto questo accade dopo il significativo allentamento delle restrizioni di una settimana fa.

La situazione negli ospedali

 

La Bbc riporta invece che gli ospedali cinesi sarebbero già sotto pressione. A causa della mancanza di personale, scrive il media britannico, il personale sanitario ammalato sarebbe comunque costretto a recarsi al lavoro. "Le persone infettate sono state obbligate a lavorare negli ospedali, il che crea un ambiente di trasmissione lì. Non esiste la cultura di restare a casa per sintomi minori. Quando le persone si sentono male vanno tutte in ospedale, il che può facilmente mandare in crash il sistema sanitario", ha commentato Chen Xi, un professore cinese specializzato in politica sanitaria che dalla Yale University, negli Stati Uniti, ha monitorato la crisi nel suo paese d’origine. 

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Gli ultimi aggiornamenti

 

Come già visto in precedenza in molti altri Paesi, l’arrivo dell’influenza e del raffreddore ha portato ad una corsa alle farmacie che ha prodotto significative carenze a livello nazionale di medicinali usati per curare questi malanni. Ma non solo: anche i kit per farsi i test anti-Covid a casa sono diventati difficili da trovare. Mentre nella giornata di martedì 13 dicembre la Commissione sanitaria ha annunciato ufficialmente che sono solo 2.291 i casi sintomatici in tutta la Cina, le tante segnalazioni dei residenti e dei servizi sanitari - che evidenziano una diffusione del virus dilagante - si pongono in netto contrasto con quanto affermato dalle autorità. Infine a Pechino, nell’ultima settimana, il numero di persone che si è presentato negli ospedali sarebbe aumentato di oltre sei volte. Numero cresciuto di 16 volte in più nelle cliniche per febbre. Lo ha riportato China Daily.

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