Ad accendere i riflettori sul tema è It.a.net, l'Associazione Italiana per i Tumori Neuroendocrini, in occasione della Giornata mondiale che si celebra oggi, 10 novembre
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In Italia ogni anno si registrano circa 2.700 nuove diagnosi di tumori neuroendocrini (Net), un ampio e variegato gruppo di neoplasie in grado di colpire organi molto diversi. Seppur rappresentino meno dello 0,5% di tutti i tumori maligni, i Net sono caratterizzati da un'alta prevalenza. I pazienti che ne soffrono, infatti, convivono per molti anni con la patologia. Questo perché, sebbene si tratti di tumori maligni, in molti casi hanno una prognosi più favorevole rispetto a tumori non neuroendocrini che colpiscono gli stessi organi. Ad accendere i riflettori sul tema, è It.a.net, l'Associazione Italiana per i Tumori Neuroendocrini, in occasione della Giornata mondiale dedicata a queste malattie, che si celebra oggi, 10 novembre, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza su queste neoplasie non solo nei cittadini ma anche nei medici.
I Net più frequenti
I tumori
neuroendocrini più frequenti coinvolgono il tratto
gastro-entero-pancreatico, interessato in circa il 60-70% dei casi. In
misura minore colpiscono i polmoni e l'apparato respiratorio (20-30%
delle diagnosi), e altri organi come tiroide e surreni, e apparato
genitourinario (fino al 10%). I Net sono più frequenti tra gli adulti
(40-45 anni) e tra gli anziani (70-75 anni), e, in generale, sono più
diffusi tra gli uomini rispetto alle donne. Al momento, non esistono
strategie di prevenzione, in quanto non sono ancora stati individuati
fattori di rischio certi per queste patologie.
Fondamentale approccio multidisciplinare
"Per diagnosticare e trattare un paziente con questo tipo di tumore è fondamentale un approccio multidisciplinare", ha sottolineato il professor Francesco Panzuto, Presidente It.a.net. "Il percorso diagnostico-terapeutico è spesso legato alla visione del medico o alla scelta consapevole del paziente e dei suoi familiari di chiedere pareri altrove. Considerate la rarità e l'eterogeneità clinica dei Net, l'esperienza, la competenza e la centralizzazione della casistica ricoprono un ruolo fondamentale. Per ottenere la migliore impostazione diagnostico/terapeutica, è necessario avere a disposizione un team di specialisti composto da oncologo, gastroenterologo, endocrinologo, patologo, medico nucleare, chirurgo, e radiologo", ha aggiunto. Diverse sono le opzioni di cura, ma "ciò che è fondamentale è che il paziente venga seguito a 360° afferendo quanto prima ad un centro altamente specializzato", ha concluso Panzuto.