Vaiolo scimmie, ecco perchè si diffonde rapidamente. Lo studio

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Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Autoimmunity, le mutazioni del vaiolo delle scimmie possono favorire la capacità del virus di resistere a farmaci e vaccini, e di diffondersi rapidamente

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Secondo quanto emerso da uno studio pubblicato sul Journal of Autoimmunity, condotto dagli scienziati dell'Università del Missouri, le mutazioni del vaiolo delle scimmie possono favorire la capacità del virus di resistere a farmaci e vaccini, e di diffondersi rapidamente. Il gruppo, guidato da Kamlendra Singh e Shrikesh Sachdev, che ha analizzato le sequenze di Dna di oltre 200 ceppi di Monkeypox, ha identificato le mutazioni specifiche del virus che contribuiscono alla sua continua infettività.

La ricerca

 

"Attraverso un'analisi temporale siamo stati in grado di ricostruire l'evoluzione delle mutazioni accumulate dal virus. Abbiamo scoperto che l'agente patogeno sta diventando sempre più intelligente, in grado di eludere la risposta immunitaria dell'organismo e diffondersi più velocemente nella popolazione", ha affermato Sachdev. Al fine di identificare la posizione delle mutazioni specifiche, e quindi il loro ruolo nel decorso della malattia, gli scienziati hanno elaborato un modello computerizzato delle proteine del virus. In totale, durante l’analisi dei vari ceppi, gli esperti hanno esaminato cinque proteine specifiche. Per i ricercatori i risultati potrebbero favorire lo sviluppo di farmaci maggiormente efficaci contro la malattia.

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Le parole dei ricercatori

 

"I fattori di mutazione stanno sicuramente contribuendo all'aumento dell’infettività del virus. Questo lavoro rappresenta il primo passo verso la risoluzione di un problema di salute globale”, ha osservato Singh. Secondo i ricercatori, i farmaci attualmente approvati dal Centers for Disease Control and Prevention non sono stati sufficientemente efficaci perché, probabilmente, questi sono stati originariamente sviluppati per trattare l'Hiv e l’herpes. "Ci sono diverse ipotesi sul motivo per cui queste mutazioni possano favorire la replicazione del virus, e nei prossimi step cercheremo di individuare una strategia di approccio efficace per prevenire e contrastare l’infezione", ha concluso Singh. Secondo uno studio pubblicato recentemente sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, la  trasmissione del vaiolo delle scimmie potrebbe avvenire anche durante l'esecuzione di un tatuaggio o di un piercing nel caso in cui gli strumenti utilizzati non siano stati adeguatamente sterilizzati. L'indagine è partita lo scorso 19 luglio a Cadice, quando è stato riscontrato un primo focolaio con cinque persone infette, che tra loro non si conoscevano, ma che 13 giorni prima avevano effettuato un piercing nella stessa attività commerciale. Ulteriori studi sono necessari per comprendere più a fondo questo nuovo virus. 

 

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