Il parto cambia in modo permanente la composizione delle ossa. Lo studio sui primati

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A indicarlo sono i risultati di un nuovo studio, condotto da un team di ricercatori della New York University, che ha osservato dei cambiamenti anche durante l'allattamento

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Secondo un nuovo studio condotto sui primati dopo il parto cambia in modo irreversibile la composizione delle ossa. A indicarlo sono i risultati di un nuovo studio, condotto da un team di ricercatori della New York University, secondo cui la composizione delle ossa subirebbe un cambiamento anche con l'allattamento. Nello specifico, come spiegato sulle pagine della rivista specializzata Plos One, gli studiosi hanno osservato una riduzione delle concentrazioni di calcio, magnesio e fosforo nelle femmine che hanno partorito.

Lo studio nel dettaglio

"I nostri risultati forniscono ulteriori prove del profondo impatto che la riproduzione ha sull'organismo femminile, dimostrando ulteriormente che lo scheletro non è un organo statico, ma dinamico che cambia con gli eventi della vita", ha riferito la prima firmataria dello studio Paola Cerrito. Le ossa "si adattano continuamente e rispondono ai processi fisiologici", ha aggiunto la ricercatrice Shara Bailey.
Nel corso dello studio sui primati, gli studiosi, per indagare l'impatto del parto sulle ossa, hanno confrontato, in particolare, il tessuto osseo lamellare di esemplari femmina che avevano partorito, con quello di altri primati. Hanno così osservato livelli di calcio e fosforo più bassi nelle femmine che avevano partorito. Inoltre, durante l'allattamento al seno da parte dei primati è emerso un calo significativo della concentrazione di magnesio.

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Le donne italiane partoriscono in media a 33 anni. Esclusi i parti cesarei, quasi tutti i papà (il 95,4%) assistono alla nascita. Sono alcuni dei dati emersi dal rapporto annuale sul Certificato di Assistenza al Parto (Cedap) relativo al 2021, pubblicato dal ministero della Salute. Dal report è, inoltre, emerso che l'88% delle italiane preferisce le strutture pubbliche e il 62,8% delle nascite si svolge in strutture con alti volumi di attività (sopra i 1000parti annui). In 2,9 gravidanze ogni 100, le donne hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita.

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