È uno dei dati emersi dal primo studio rappresentativo a livello nazionale sul declino cognitivo negli Stati Uniti, condotto dai ricercatori della Columbia University
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
Il 10% degli americani di età pari o superiore ai 65 anni soffre di demenza e un altro 22% ha un deterioramento cognitivo lieve. Sono i principali dati emersi dal
primo studio rappresentativo a livello nazionale sul declino cognitivo negli Stati Uniti, condotto dai ricercatori della Columbia University in più di 2 decenni.
I risultati nel dettaglio
Nel corso della ricerca, pubblicata su Jama Neurology, gli studiosi hanno valutato la prevalenza dei problemi cognitivi in base a età, istruzione, etnia e sesso. Sono così riusciti ad osservare che le probabilità di soffrire di problemi cognitivi sarebbero più alte per i soggetti più anziani, con livelli di istruzione più bassi, afroamericani o ispanici. Non sono, invece, emerse distinzioni di prevalenza tra uomini e donne.
Nello specifico, secondo lo studio, gli afroamericani correrebbero un rischio maggiore del 15% di soffrire di demenza e avrebbero una probabilità maggiore del 22% di deterioramento cognitivo lieve. Anche gli ispanici sembrano avere maggiori probabilità di soffrire di deterioramento cognitivo lieve (28%) e demenza (10%).
Ulteriori dati
Entrambe le condizioni sono, invece, risultate più comuni nelle persone con un livello di istruzione inferiore al liceo, rispettivamente 30% e 13%. "Con l'aumento della longevità e l'invecchiamento della generazione del Baby Boom, si prevede che il deterioramento cognitivo aumenterà in modo significativo nei prossimi decenni, colpendo individui, famiglie e programmi che forniscono assistenza e servizi alle persone con demenza", ha riferito l'autrice principale dello studio Jennifer J. Manly, docente di neuropsicologia presso il Gertrude H. Sergievsky Center e il Taub Institute for Research on Alzheimer's and the Aging Brain della Columbia University.