Al Niguarda di Milano verrà eseguito l'impianto del primo cuore artificiale

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Un cuore artificiale sostituirà il ventricolo destro e il ventricolo sinistro. L’operazione è stata annunciata al 56esimo convegno nazionale di Cardiologia

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L’ospedale Niguarda di Milano si prepara all’impianto del primo cuore artificiale. L’operazione, che verrà eseguita al Niguarda Cardio Center, è stata annunciata al 56esimo convegno nazionale di Cardiologia, in corso al NH centro congressi di Milanofiori. L’evento è promosso dalla fondazione De Gasperis.

Primo impianto artificiale

Il cuore artificiale andrà a sostituire sia il ventricolo destro, che quello sinistro, in maniera fisiologica. Il dispositivo utilizzato, di produzione francese, si chiama Carmat, e permette di intervenire anche quando la compromissione della parte destra del cuore impedisce l'impianto di sistemi di supporto meccanico alla sezione sinistra (LVAD). Claudio Russo, primario di cardiochirurgia del Niguarda, ha dichiarato: “Molti pensano che il cuore meccanico sia meno valido di quello umano, ma temporeggiare in una condizione di scompenso cardiaco cronico comporta il rischio di compromissione degli altri organi che, nelle forme più gravi può rendere il paziente non più trapiantabile. Il nuovo cuore artificiale si comporta come un cuore vero: registra le aumentate richieste di pompa, le modificazioni della pressione arteriosa e del volume circolante, adattandosi alle nuove condizioni esattamente come un cuore normale”. 

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Cos’è un trapianto di cuore

 

Un trapianto di cuore è un’operazione che consente di sostituire un cuore malato con uno sano proveniente da un donatore in morte cerebrale. L’intervento rappresenta la miglior opzione per coloro che presentano un’insufficienza cardiaca in stato avanzato che non possono più beneficiare di altre cure. Principalmente indicato per coloro che soffrono di cardiomiopatie ed altre malattie delle arterie coronarie, questo è anche indicato per gravi cardiopatie presenti alla nascita, tumori cardiaci e malattie delle valvole cardiache. Possono seguire complicazioni a questo tipo di operazione, come il rigetto - ovvero il sistema immunitario riconosce il cuore come estraneo e lo attacca -, complicazioni chirurgiche, infezioni o la mancata ripresa funzionale dell'organo trapiantato. Negli ultimi 10 anni la percentuale di sopravvivenza per le persone che effettuano un trapianto di cuore è aumentata a 5 anni, attestandosi tra l’88 e il 90 percento.

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