Uomini e donne, la risposta ai farmaci è diversa. Cosa dice lo studio italiano

Salute e Benessere
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Le donne hanno una reazione diversa anche ai vaccini. Questo è quanto è stato evidenziato al congresso della Società Internazionale di Medicina di Genere di Padova

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Uomini e donne sono indubbiamente diversi sotto tanti aspetti. Che si parli del modo di ammalarsi, guarire, vaccinarsi o manifestare la medesima malattia, nell'ambito delle cure appartenere a un sesso, o all’altro, fa la differenza. È quello che è stato evidenziato al congresso della Società Internazionale di Medicina di Genere, tenutosi per la prima volta in Italia, a Padova, dove a far il punto sono stati 60 interventi e 100 studi.

Cosa dice lo studio

“Dall'oculistica alla chirurgia, tutte le scienze mediche devono esser ristudiate alla luce di questo cambio di paradigma, introdotto nel 1991 negli Stati Uniti, in cardiologia, quando ci si accorse, che tutti gli esperimenti erano stati condotti su animali e esseri umani di solo genere maschile", ha dichiarato Giovannella Baggio, ordinario di Medicina di Genere all'Università di Padova. Per l’esperta non sarebbe una questione di dosaggio dei farmaci, quindi, ma piuttosto un approfondimento su come le malattie si manifestano. “A parità di incidenza di tumori, l'uomo ha una mortalità più precoce. La donna sopravvive meglio alle malattie, ma rimane disabile più di frequente. Soffre più spesso di demenza perché vive più a lungo e per fattori di rischio genetici”. L’uomo “ha una probabilità quasi 3 volte più alta di ammalarsi di infezioni, incluse quelle da batteri resistenti, e di morirne. A difendere le donne, è un sistema immunitario più efficace, grazie agli ormoni estrogeni. Ma anche diversi stili di vita: in genere fumano meno e bevono meno alcol”, specifica Teresita Mazzei, farmacologa all'Università di Firenze. 

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Donne e uomini

 

Nonostante i dati sopra riportati, le donna hanno una probabilità maggiore del 27% di vedersi prescrivere antibiotici, e rappresentano il 60% dei ricoveri per reazioni avverse ai farmaci. Interessante anche il modo differente di rispondere al vaccino Covid. Secondo uno studio dell’Iss, eseguito anche su operatori sanitari, la quantità di anticorpi sviluppati con 2 dosi di vaccino a mRna è maggiore nelle donne rispetto agli uomini, ma in questi ultimi il loro processo di declino è più lento. I dati del Programma Nazionale Esiti dell'Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari Regionali (Agenas), che si occupa della valutazione degli esiti degli interventi sanitari - approvato ad hoc con una legge e un Piano Nazionale e Osservatorio - evidenziano come nel 53% dei casi le donne vengono operate per infarto in ritardo, ovvero oltre i 90 minuti dall'arrivo in ospedale. Diversamente dagli uomini, pari al 40% dei casi, ma dove il rischio di morte dopo il bypass coronarico è il doppio. Alla fine del congresso, Roberto Speranza, ministro della Salute, ha dichiarato che la medicina di genere, "va valorizzata”.

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