Ictus, vaccinarsi contro l’influenza ridurrebbe il rischio del 12%

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Lo indicano i risultati di uno studio condotto dalla spagnola Universidad de Alcalá, pubblicati sulla rivista specializzata Neurology

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Secondo quando emerso dai risultati di uno studio condotto dalla spagnola Universidad de Alcalá, il vaccino anti-influenzale, oltre a ridurre le probabilità di contrarre l’influenza, diminuirebbe anche il rischio di andare incontro a un ictus. I ricercatori, che hanno pubblicato le proprie scoperte sulla rivista Neurology, hanno preso in esame oltre 85mila persone, 14mila delle quali avevano avuto un ictus ischemico.

 

“Si tratta di uno studio osservazionale, che dimostra un’associazione, ma non stabilisce con chiarezza che il vaccino antinfluenzale abbia capacità protettive contro l’ictus”, chiariscono i ricercatori. Tuttavia, dall’analisi è emerso che essersi vaccinati contro l’influenza era associato a un rischio inferiore del 12% di andare incontro a un ictus. I ricercatori hanno indagato se anche il vaccino contro lo pneumococco avesse qualche effetto su questa probabilità, senza però riuscire a riscontrare alcuna associazione.

La necessità di altre ricerche sul tema

“Studi precedenti hanno dimostrato che contrarre l’influenza aumenta il rischio di avere un ictus”, osserva Francisco J. De Abajo, uno degli autori dello studio. “Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire se il vaccino antinfluenzale possa avere in sé effetti protettivi”. Ciononostante, i risultati della ricerca sono comunque “interessanti e indicano un altro motivo per il quale le persone dovrebbero vaccinarsi ogni anno contro l’influenza”.

 

L’esistenza di un legame tra l’ictus e il gruppo sanguigno

Da un’altra ricerca, condotta dai ricercatori della University of Maryland School of Medicine, è emerso che il rischio di andare incontro a un ictus giovanile potrebbe essere previsto a partite dal gruppo sanguigno. Inoltre, i risultati ottenuti indicano che chi appartiene al gruppo 0 corre un rischio minore di andare incontro a un ictus prima dei 60 anni. I partecipanti con questa caratteristica, infatti, avevano un rischio inferiore del 12% di sviluppare tale condizione. Per chi aveva il gruppo sanguigno A, invece, questa probabilità era più alta del 18%.

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