West Nile, casi in salita in Italia: 71 contagi e 2 morti in 7 giorni

Salute e Benessere

Questi dati, aggiornati al 23 agosto, emergono dalla sorveglianza delle infezioni da virus West Nile e Usutu, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità

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In Italia sono in aumento le infezioni causate dal virus West Nile (conosciuto anche come virus del Nilo occidentale). Nel corso degli ultimi sette giorni si sono registrati 71 nuovi contagi, che hanno portato il bilancio a 301 casi dall’inizio di giugno. Due persone infettate dal virus sono morte, facendo salire il bilancio dei decessi a 15. Per quanto riguarda il virus Usutu, invece, non si sono verificati nuovi contagi nell’arco dell’ultima settimana. Rimane quindi fermo a tre il totale dei casi registrati in Italia. Questi dati, aggiornati al 23 agosto, emergono dalla sorveglianza delle infezioni da virus West Nile e Usutu, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità.

I contagi nell’uomo e negli animali

Il report dell’Iss indica che ben 160 delle 301 infezioni da virus West Nile si sono manifestate nella forma neuro-invasiva (85 in Veneto, 37 in Emilia Romagna, 19 in Piemonte, otto in Lombardia, sette in Friuli-Venezia Giulia, tre in Toscana e una  in Sardegna). 45 casi sono stati invece identificati in donatori di sangue (23 in Veneto, 11 in Emilia Romagna, 6 in Lombardia e 5 in Piemonte). Per quanto riguarda gli animali, sono stati identificati 186 pool di zanzare positive per il virus, 15 focolai negli equidi e 142 uccelli infetti, tra specie bersaglio e uccelli selvatici. La presenza del virus West Nile non è stata identificata in nessuna azienda avicola.

Come prevenire il contagio

L’Iss ricorda che non esiste un vaccino contro il virus West Nile e non sono neppure state messe a punto delle terapie specifiche. Il modo migliore per ridurre le probabilità di contagio è fare il possibile per evitare le punture delle zanzare. Esistono vari modi per raggiungere questo risultato, come dotare le finestre di zanzariere; indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; evitare il ristagno nell’acqua (nelle ciotole per gli animali o nelle piscinette da cortile, per esempio) e usando degli appositi repellenti.

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