Covid, Ema: miocardite e pericardite possibili effetti collaterali del vaccino di Novavax

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“Lavoreremo con le autorità di regolamentazione competenti per garantire che le informazioni sul nostro prodotto siano coerenti con la nostra interpretazione comune dei dati in arrivo", fanno sapere da Novavax

 

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Arriva dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, la nuova raccomandazione verso il  vaccino contro il Covid-19 Nuvaxovid prodotto da Novavax. Sulla base di un esiguo numero di casi, mercoledì 3 agosto, l’Ema ha stabilito come Nuvaxovid debba contenere un'avvertenza sulla possibilità di sviluppo di due tipi d’infiammazione cardiaca. Miocardite e pericardite, note patologie cardiache, dovrebbero essere inserite come possibili effetti collaterali nelle informazioni del prodotto Nuvaxovid. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Le informazioni fornite da Novavax

Durante gli studi clinici sul vaccino non sarebbero state avanzate particolari preoccupazioni in merito ad infiammazioni cardiache, ma l’azienda ha prontamente affermato di voler raccogliere ulteriori dati per fornire maggiori informazioni a riguardo. “Lavoreremo con le autorità di regolamentazione competenti per garantire che le informazioni sul nostro prodotto siano coerenti con la nostra interpretazione comune dei dati in arrivo", ha aggiunto Novavax, spiegando come la causa più comune tra le miocarditi siano le infezioni virali.

Il flop di Novavax?

L’Ema, che già il mese scorso aveva identificato le reazioni allergiche come potenziali gravi effetti del vaccino, ha chiesto a Novavax, mercoledì 3 agosto, di fornire ulteriori informazioni sugli ultimi effetti collaterali riscontrati in seguito all’inoculazione del vaccino Nuvaxovid. Richiesta che si aggiunge alla segnalazione fatta a giugno dalla Food and Drug Administration statunitense, che aveva evidenziato un possibile rischio di infiammazione cardiaca. Un duro colpo per l’azienda, che sperava che le persone che in precedenza non avevano scelto la somministrazione di Pfizer e Modena, avrebbero preferito Nuvaxovid proprio per la sua tecnologia più testata.
Si tratta, infatti, di una scienza utilizzata e studiata da decenni per combattere influenza e malattie come l’epatite B. Riscontrate in giovani uomini, le miocarditi e le pericarditi erano state segnalate come rari effetti collaterali nei vaccini prodotti da Moderna e in quelli nati dalla collaborazione tra Pfizer e BioNTech. Tuttavia, la maggior parte delle persone colpite, si era ripresa completamente. Nonostante le buone premesse, il nuovo vaccino non sembra aver ottenuto il risultato sperato, con gli ultimi dati rilasciati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che indicano come da dicembre - periodo di lancio del vaccino - siano state somministrate circa solo 250.000 dosi di Nuvaxovid in Europa.

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