Escherichia Coli in mare, divieto di balneazione in alcune zone della Riviera

Salute e Benessere

Lo comunica l’Arpae: “Situazione anomala”. Nel corso della giornata sei zone sono tornate balneabili. Si attendono i risultati delle analisi già effettuate. Ma per il Comune di Rimini non c'è stato nessun superamento

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(GLI AGGIORNAMENTI DEL 29 LUGLIO) Stop alla balneazione in diverse aree della riviera emiliano-romagnola. A comunicarlo l’Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell’Emilia-Romagna, le cui analisi hanno riscontrato nelle acque la presenza del batterio escherichia coli, determinando il divieto temporaneo della balneazione nelle 28 aree fuori norma.  Sempre l'Arpae, nel pomeriggio, ha fatto sapere che parte delle acque della Riviera romagnola nel corso della giornata sono tornate balneabili. I 14 campioni aggiuntivi eseguiti mercoledì nelle zone di balneazione della Romagna risultate non conformi ai limiti di legge nel corso dei campionamenti di martedì scorso, "hanno permesso di verificare il rientro nei limiti normativi per 6 acque". Le acque tornate idonee alla balneazione rientrano nei territori di Cervia, Bellaria-Igea Marina e Rimini. "Sono ancora in corso i campionamenti aggiuntivi nelle restanti acque di balneazione - hanno spiegato dall'agenzia - al fine di verificare l'andamento dei fenomeni di inquinamento e il rientro nei limiti di legge dei parametri batteriologici risultati non conformi".  

Il Comune di Rimini: 'Nessun supermento' 

Nelle ore scorse il Comune di Rimini aveva annunciato ulteriori accertamenti eseguiti da un laboratorio esterno per conto del Municipio. Le analisi, aveva fatto sapere dal Comune, hanno permesso di appurare che non vi sarebbe stato alcun superamento dei limiti di escherichia coli rispetto a quanto invece riscontrato da Arpae. "Sono di pochi minuti fa - aveva scritto l'amministrazione comunale - i risultati dei campioni di acqua di mare per le 7 acque di balneazione del litorale nord di Rimini, commissionati dal nostro Comune al Laboratorio certificato Lav e svolti nella mattinata del 26 luglio". I prelievi sono stati fatti negli stessi luoghi, nella stessa giornata e a mezz'ora massima di distanza da quelli di Arpae che hanno registrato 28 superamenti dei limiti normativi lungo altrettanti punti della costa romagnola. I risultati in mano al Comune, svolti con una delle due metodologie certificate, "sono tutti, nessuno escluso, ampiamente sotto i parametri normativi, sia per quanto riguarda la concentrazione di escherichia coli che di enterococchi", dichiarano da Palazzo Garampi. E perciò tutte e sette le acque risultano "perfettamente idonee alla balneazione". L'esito è dunque completamente opposto a quello di Arpae, "per cui i Comuni del Riminese e della Romagna non individuano alcuna motivazione evidente e plausibile". "Il Comune di Rimini ha voluto eseguire in questa occasione un campionamento autonomo per verificare con un 'doppio controllo' - si legge nella nota - lo stato di salute del proprio mare, vista e considerata l'eccezionale condizione climatica e siccitosa di questa stagione estiva con possibili inediti effetti sull'habitat naturale".

Il monitoraggio delle acque di balneazione

Il monitoraggio delle acque di balneazione è una procedura che si esegue stagionalmente in 98 punti del litorale attraverso il prelievo di campioni periodici, eseguita da Arpae in collaborazione con la Capitaneria di porto. Lo scopo di queste analisi è quello di riconoscere, e ridurre, le possibili cause di inquinamento marine. Per ogni campione vengono controllati due parametri microbiologici: l’escherichia coli e l’enterococchi intestinali. Il superamento anche di solo uno dei due parametri, e quindi della normativa prefissa, fa scattare l’immediato divieto di balneazione. La revoca della procedura scatta quando i valori, a seguito di nuovi controlli, tornano nei parametri stabiliti.

Si ipotizza che l’anomalia della situazione possa essere rappresentata da una serie di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine, tra cui l’eccessiva temperatura dell’acqua, la forte siccità, lo scarso ricambio delle acque e la prolungata assenza di ventilazione. Non è raro trovare valori fuori norma nelle 24 ore successive alle piogge, ma a seguito del lungo periodo senza rovesci atmosferici, l’anomalia - in questo caso - rimane. Nella giornata di venerdì 29 luglio, in base a quanto emerso dai dati raccolti in questi giorni, si terrà un incontro presso il Comune di Rimini per analizzare la situazione e discutere di eventuali misure da adottare tra tutti gli enti e i soggetti interessati.

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