I controlli per la prevenzione della malattia sono raccomandati anche alle donne vaccinate, seppur con una minore frequenza, dato il minor rischio. Lo riporta un approfondimento pubblicato sulla rubrica online della Federazione degli Ordini dei medici "Dottore ma è vero che?"
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La vaccinazione contro il Papilloma virus umano, o Hpv, riduce fortemente il rischio di tumore del collo dell'utero, ma non protegge al 100% le pazienti dal suo sviluppo. Per questo i controlli per la prevenzione della malattia sono raccomandati anche alle donne vaccinate, seppur con una minore frequenza dato il minor rischio: ogni 5 anni. È quanto riportato in un approfondimento pubblicato sulla rubrica online della Federazione degli Ordini dei medici "Dottore ma è vero che?".
L’Hpv test e il Pap test
Come spiegato dagli esperti, l'Hpv è una famiglia di virus che ne comprende più di 120 tipi, tra cui solo alcuni sono in grado di innescare un tumore. La vaccinazione, che protegge dall'infezione e quindi, indirettamente, dal tumore, viene offerta gratuitamente in Italia al compimento degli 11 anni. Attualmente sono 3 tre i vaccini anti-Hpv disponibili, ma nessuno di questi protegge dal 100% dei tipi virali ad alto rischio tumorale. Prima dello sviluppo del vaccino, l'unica arma per prevenire il tumore al collo dell'utero, o almeno ridurne la mortalità, era la diagnosi precoce delle lesioni pre-cancerose, grazie al Pap test. Recentemente, si è aggiunto un nuovo esame, l'Hpv test o test del Dna del Papillomavirus, che consente di diagnosticare un'infezione in corso, quindi prima che diventi pericolosa.
Screening ogni 5 anni per vaccinate
Per le donne non vaccinate, i Livelli essenziali di assistenza prevedono l'offerta del Pap test ogni tre anni dai 25 ai 33-34 anni e poi il test del Dna ogni cinque anni. Per le ragazze vaccinate, invece, il protocollo messo a punto dal Gruppo Italiano Screening per il Cervico-carcinoma e dall'Osservatorio Nazionale Screening, prevede un Hpv test ogni 5 anni a partire dal compimento dei 30 e nessuna necessità di sottoporsi a Pap test, a meno che l'Hpv test non rilevi la presenza di Dna virale.