L’azienda, assieme a BioNTech, ha fornito all’Agenzia europea per i medicinali (Ema) tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione
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Le aziende farmaceutiche Pfizer e BioNTech hanno reso noto di aver completato la procedura di richiesta di approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) per il vaccino aggiornato contro il Covid-19. La nuova versione è bivalente e, oltre a contrastare il ceppo originale del virus, protegge anche dalla sotto-variante Omicron BA.1. La domanda di approvazione riguarda la somministrazione del vaccino alle persone con età pari o superiore ai 12 anni. Dai dati che Pfizer e BioNTech hanno sottoposto all’Ema, che erano stati resi disponibili nelle scorse settimane, emerge che il nuovo vaccino può indurre una risposta immunitaria maggiore contro BA.1 rispetto alla versione attualmente in commercio.
Vaccino aggiornato e quarta dose
Avere a disposizione un vaccino aggiornato potrebbe essere molto utile in vista dell’autunno, quando potrebbe prendere piede la doppia vaccinazione contro il Covid e l’influenza. Al momento la campagna di somministrazione della quarta dose è già in corso ed è aperta agli over 60 e a tutti i soggetti fragili con più di 12 anni. Chi rientra in queste categorie può ricevere l’inoculazione, a patto che siano passati almeno 120 giorni da quando ha ricevuto il primo richiamo. Le persone che hanno avuto il Covid dopo la terza dose possono fare il vaccino a 120 giorni di distanza dall’ultima infezione.
Di fronte al possibile arrivo di versioni migliorate del vaccino nei prossimi mesi, qualcuno potrebbe essere tentato di aspettare ancora un po’ prima di fare la quarta dose. È un ragionamento comprensibile, ma osteggiato dagli esperti, che invitano le categorie a rischio a vaccinarsi il prima possibile. Dopotutto, come spiega l’infettivologo Massimo Galli, anche il vaccino attualmente disponibile “permette di proteggersi da subito dal contagio di Omicron”. Questa posizione è condivisa anche da Pierpaolo Sileri, il sottosegretario alla Salute, che ribadisce come “il vaccino attualmente disponibile” sia “altamente protettivo nei confronti delle forme gravi della malattia”.