Asportato un tumore raro al Policlinico Gemelli: l’intervento è durato 22 ore

Salute e Benessere

Si trattava di pseudomixoma peritoneale gigante, un cancro che ha un’incidenza di 1-2 casi per milione di abitanti all’anno

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I medici della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs hanno asportato un tumore rarissimo, noto come pseudomixoma peritoneale gigante, da una paziente di 67 anni. Per raggiungere questo risultato sono state necessarie due sedute operatorie, di 11 ore l’una, intervallate da 24 ore di osservazione in terapia intensiva, a cui è seguita una chemioterapia ipertermica intraperitoneale per distruggere eventuali cellule tumorali residue. Il pseudomixoma peritoneale gigante ha un’incidenza di 1-2 casi per milione di abitanti all’anno. In un primo momento si manifesta come un piccolo tumore dell’appendice che, se non rimosso in fase iniziale, si espande, arrivando a perforare l’appendice e riversare cellule tumorali nella cavità addominale, invadendo segmenti sempre più estesi di peritoneo. In seguito a un decorso postoperatorio favorevole, la paziente è stata dimessa pochi giorni fa.

Lo svolgimento dell’operazione

Il delicatissimo intervento è stato condotto da Fabio Pacelli, direttore della Uoc di Chirurgia del peritoneo e del retroperitoneo del Gemelli, e da Andrea Di Giorgio, Uos Trattamenti integrati della carcinosi peritoneale avanzata, chirurgia del peritoneo e del retroperitoneo, che hanno coordinato il lavoro di due diverse équipe chirurgiche. Pacelli ha spiegato che il pseudomixoma peritoneale gigante “è caratterizzata da un’elevata percentuale di guarigione, pari al 90% nelle forme a basso grado, se asportato radicalmente: in caso contrario la sua prognosi è infausta. La sua lenta crescita e il fatto che dia pochi sintomi comportano spesso una diagnosi tardiva, quando la diffusione della neoplasia è estremamente avanzata. Nel caso della nostra paziente, la cavità peritoneale risultava pressoché totalmente occupata da masse tumorali solide, materiale mucinoso e liquido ascitico. A causa delle elevate dimensioni della massa principale (più di 20 cm), dell’infiltrazione di numerosi organi addominali e l’interessamento dell’intera membrana peritoneale, l’équipe ha scelto di orientarsi verso una scelta chirurgica programmata in giorni diversi per consentire un adeguato recupero metabolico, respiratorio ed emodinamico della paziente tra le due fasi.

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