Covid, nuova variante dall'India: cosa sappiamo di Omicron BA.2.75

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Su questa nuova arrivata della famiglia Omicron non esistono al momento pubblicazioni scientifiche. Deriva da Omicron BA.2, ma è diversa da quest'ultima per via di nove mutazioni sulla proteina Spike

 

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Il coronavirus continua a correre in Italia. Dopo alcune settimane di prevalenza di BA.2, la variante Omicron 5 sta prendendo il sopravvento, trascinando la crescita dei casi; ma gli epidemiologi e i genetisti che seguono l'evoluzione del Sars-CoV-2 hanno già gli occhi puntati su un nuovo sottolineaggio di Omicron che arriva dall'India e potrebbe aumentare ancora di più la crescita delle curve. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Omicron BA.2.75

La nuova variante porta la sigla BA.2.75, è stata segnalata in India il 2 giugno scorso ed è "in apparente rapida crescita", ha segnalato in un tweet il virologo Tom Peacock, dell'Imperial College di Londra, che ha analizzato nel dettaglio il nuovo sottolineaggio di Omicron. Al 4 luglio erano una quarantina i casi confermati da infezione da Omicron BA.2.75. Tuttavia, a parte un gruppo più numeroso in India, la distribuzione geografica sembra già internazionale con Australia, Canada, Germania, UK e Nuova Zelanda che hanno già depositato almeno una sequenza della nuova variante. Al momento non esistono pubblicazioni scientifiche su Omicron BA.2.75, ma solo segnalazioni sul web fra gruppi di esperti che  rilevano come questa nuova sotto-variante non derivi da BA.5, bensì da BA.2, e sia diversa da quest'ultima per via di nove mutazioni sulla proteina Spike, con la quale il virus si aggancia alle cellule umane. Per questo, "vale la pena tenerla d'occhio", ha osservato Peacock.
Un'altra sua probabile caratteristica è la velocità di trasmissione: in un mese si è diffusa dall'India alla Germania e al Canada, fino alla Nuova Zelanda. "Tuttavia è presto per trarre conclusioni", considerando che le "sequenze finora raccolte sono poche", ha riferito l'esperto.

In Italia non è stata ancora rilevata

In Italia, come riferito dal Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge, la nuova variante "non è stata rilevata".
"È presto per poter dire oggi che la variante diventerà predominante: occorrono dati che oggi non abbiamo, né possiamo immaginare", ha spiegato il genetista.
Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti, "vale la pena tenere d'occhio, ma senza allarme," la nuova sotto-variante, "in quanto potrebbe essere ancora più contagiosa della Omicron 5 e avere un'elevata capacità di infettare, le persone guarite e vaccinate".

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