
Covid, i nuovi ricoverati: 8 su 10 sono in terapia intensiva per altre patologie
Secondo quanto spiegato al Corriere da Antonello Giarratano, alla guida della Società Italiana di Rianimazione (Siaarti), in media i pazienti hanno un'eta di 75 anni. "In certi casi il virus della pandemia agisce come quelli dell’influenza. Favorisce gli scompensi di persone già molto fragili"

Qual è l’identikit dei nuovi pazienti positivi al Covid-19 e che si trovano in terapia intensiva? Secondo quanto spiegato al Corriere da Antonello Giarratano, alla guida della Società Italiana di Rianimazione (Siaarti), 8 su 10 positivi sono in ospedale per altri motivi e 9 volte su 10 si tratta di soggetti con almeno due dosi
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Secondo le prime stime l’80% dei ricoverati in terapia intensiva è lì per altre patologie. Per esempio ictus, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca. E risulta occasionalmente positiva al tampone. Questi ricoverati hanno in media 75 anni
I DATI DELLA SIAARTI
Giarratano al Corriere spiega: “La grande maggioranza arriva per altre patologie che compromettono le funzioni vitali. Ad esempio ictus, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca oppure traumi e interventi. Risultano occasionalmente positivi al tampone. In certi casi il virus della pandemia agisce come quelli dell’influenza. Favorisce gli scompensi di persone già molto fragili”
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Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di anestesia e rianimazione del policlinico Gemelli, tratteggia lo stesso quadro: “I ricoveri sono limitati e ben distribuiti tra gli ospedali. Il paziente colpito da insufficienza respiratoria grave causata dal Covid non lo vediamo quasi più, in parte grazie alle vaccinazioni che proteggono dai sintomi severi, in parte perché le sottovarianti di Omicron oggi circolanti attaccano raramente i polmoni e si fermano alle prime vie respiratorie”
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Intanto i contagi aumentano. "Siamo nel pieno dell'ondata di Omicron 5, ma era prevedibile”, dice Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma, ai microfoni di "Rotocalco 264" su Cusano Italia Tv

"Stiamo vivendo quello che è stato vissuto in Portogallo prima noi - ha detto - quindi avremo un innalzamento dei contagi, un picco probabile tra 3-4 settimane e infine il plateau e la discesa dei casi. Se rimane questa variante, come tutti noi speriamo e pensiamo da buoni evoluzionisti, dopo la fine di luglio avremo una specie di rumore di fondo con contagi fisiologici proprio per l'endemizzazione del virus”, aggiunge

L'esperto ha poi sottolineato che le terapie intensive "non sono assolutamente in aumento"

Crescono invece i ricoveri ordinari "perché spesso - ha concluso - una persona anziana colpita da Omicron 5, se ha febbre alta, specialmente il sabato e la domenica va in Pronto Soccorso"