Firmata ipotesi rinnovo contratto sanità: aumento minimo di 90 euro

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L'accordo è stato firmato dall'Aran, l’agenzia per la rappresentanza sindacale delle pubbliche amministrazioni, e dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials. Ora il contratto sarà trasmesso al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi

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Nella tarda serata di ieri, 15 giugno, è stata sottoscritta l'ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori del comparto sanità, dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori. L'accordo è stato firmato dall'Aran, l’agenzia per la rappresentanza sindacale delle pubbliche amministrazioni, e dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up che hanno espresso "grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo". Ora il contratto sarà trasmesso dall'Aran al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi.

Aumento minimo mensile di 90 euro e indennità di categoria

Il primo risultato raggiunto, come sottolineato dai sindacati, è un riconoscimento sul fronte economico: l'aumento minimo medio lordo mensile è infatti di 90 euro, ma sono anche previste specifiche indennità di categoria.
L'ipotesi di contratto riguarda il periodo 2019/2021 e interessa, per l'esattezza, 545mila lavoratrici e lavoratori della Sanità pubblica del Servizio sanitario nazionale.
Con questo rinnovo, "a fronte delle risorse stanziate dal governo riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l'emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario e la salute dei cittadini. Il contratto rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili", hanno commentato i sindacati, dichiarandosi soddisfatti "per la definizione di un contratto importante, dopo una trattativa difficile, che le lavoratrici e i lavoratori aspettavano si sbloccasse da tempo". "Si apre una stagione nuova per il riconoscimento del lavoro nella sanità pubblica del nostro paese. Il contratto è un diritto riconquistato, ora ci aspettiamo un grande investimento nell'occupazione e nel Servizio sanitario nazionale", ha commentato anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Soddisfatto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Il rinnovo del contratto è "un passo in avanti importante per il servizio sanitario e rappresenta un riconoscimento dovuto a categorie professionali, come infermieri e operatori socio sanitari, che rappresentano uno dei pilastri su cui si basa l'organizzazione e la qualità del lavoro della nostra sanità", ha dichiarato. "Abbiamo lavorato perché si chiudesse il contratto nel più breve tempo e nel miglior modo possibile. Riteniamo ovviamente sia un punto di caduta tra le parti", ha inoltre sottolineato il segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind, Andrea Bottega, precisando che "la media degli aumenti mensili lordi degli infermieri è tra i 146 e i 170 euro al mese".

I punti principali del nuovo contratto

Le risorse per il rinnovo del contratto ammontano a 241,6 milioni di euro. Somma che servirà per finanziare l'indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale, con un aumento economico per i dipendenti. Tra le novità, oltre agli aumenti economici, il contratto prevede anche "incarichi di posizione elevati" con bonus di indennità da 10 a 20mila euro. Posizioni che saranno assegnate tramite concorso pubblico. Questi i punti principali del nuovo contratto: riforma dell'ordinamento professionale e nuovo sistema di classificazione; nuovo sistema degli incarichi; differenziali stipendiali; miglioramento e qualificazione del sistema indennitario e rafforzamento delle relazioni sindacali; regolamentato il ricorso al lavoro agile e lavoro da remoto nelle sue articolazioni e migliorate sensibilmente le modalità di fruizione di permessi e congedi.

 

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