Pericolose per uomini e animali, si nutrono di sangue e sono responsabili di diverse malattie infettive
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Il caldo estivo ha determinato in questi giorni un'anomala prolificazione di zecche. La crescita della presenza di questi insetti in Europa, causata principalmente dal cambiamento climatico, era già stata segnalata nel mese di aprile dall'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che aveva pubblicato i dati sulla diffusione di questo parassita in Ue. Come spiegato sul portale Epicentro dall'Istituto superiore di sanità, le zecche sono diffuse in tutto il mondo e se ne conoscono circa 900 specie. In Italia sono note 36 specie e le più comuni sono l’Ixodes ricinus, o zecca dei boschi, vettore della malattia di Lyme e dell’encefalite da zecche, e la Rhipicephalus sanguineus, o zecca del cane, che può causare varie patologie e diffondere diversi agenti patogeni per gli animali e per l’uomo. Ecco come difendersi da questi parassiti.
Malattie trasmesse dalle zecche
Le zecche
sono antropodi dell’ordine degli Ixodidi, compreso nella classe degli
Aracnidi, la stessa di acari, ragni e scorpioni e si nutrono di sangue.
Sono parassiti molto piccoli, da pochi millimetri a un centimetro, dalla
forma rotondeggiante e un apparato boccale, il rostro, in grado di
penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti. L'Iss, nella nota,
segnala le patologie infettive più comuni in Italia veicolate dalle
zecche: l’encefalite da zecca o Tbe trasmessa principalmente dalla zecca
dei boschi, la malattia di Lyme veicolata generalmente dalla zecca dei
boschi, la rickettsiosi trasmessa principalmente dalla zecca del cane,
la febbre ricorrente da zecche, la tularemia, la meningoencefalite da
zecche e l’ehrlichiosi. Per la maggior parte di queste malattie una
pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente
risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo
raramente (fino al 5% dei casi), e in soggetti anziani o bambini,
segnala l'Iss, queste infezioni possono essere pericolose per la vita.
La prevenzione
La prevenzione è fondamentale per diminuire la possibilità di venire a contatto con le zecche.
L'Istituto superiore di sanità consiglia di evitare di camminare nei
terreni con l’erba alta, indossare abiti chiari perché rendono più
facile l’individuazione delle zecche e che coprano il corpo il più
possibile, oltre a scarpe chiuse. Si consiglia anche di fare un
controllo visivo e tattile al termine delle escursioni sugli abiti, sul
proprio corpo e su quello dell’animale da compagnia. Per questi ultimi è
fondamentale l’uso di appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a
ridosso di una escursione.
Rimozione della zecca
Se
individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché,
come segnala l'Iss, la probabilità di contrarre un’infezione è
direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita
sull’ospite.
Per farlo è consigliato l'uso di una pinzetta a punte
sottili, con la quale si afferra il corpo del parassita e con leggero
movimento rotatorio antiorario lo si estrae. Durante la rimozione
bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della
zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di
trasmissione di agenti patogeni. Una volta estratta la zecca è
consigliato disinfettare la zona, evitando l’utilizzo di disinfettanti
che colorano la cute, e conservarla in un boccetta con alcol per qualche
giorno per poter ricevere cure mirate in caso di comparsa dei sintomi.
In caso di malattia o presenza di un alone rossastro che tende ad
allargarsi è necessario rivolgersi al proprio medico curante.