Epatite acuta nei bimbi, l’esperto a Sky TG24: "Nessun caso in Italia, ma restiamo vigili"

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Lo ha dichiarato il Professor Giuseppe Maggiore, responsabile Epatogastroenterologia e nutrizione del Bambino Gesù. Sembrano "epatiti acute di rapida evoluzione e sintomatiche, quindi facilmente riconoscibili", ha aggiunto

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Si allarga, in Europa, l'allarme per le epatiti acute di origine sconosciuta, che colpiscono bambini sotto i 10 anni di età, in alcuni casi con forme talmente gravi da provocare un'insufficienza d'organo. Come ha segnalato l'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, dopo quelli in Scozia, Inghilterra e Spagna, nuovi casi sono stati segnalati in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e negli Usa. In Italia "attualmente non sono stati segnalati casi nei centri che si occupano di questo tipo di patologie", ha chiarito il Professor Giuseppe Maggiore, responsabile Epatogastroenterologia e nutrizione del Bambino Gesù, in un'intervista a Sky TG24. (EPATITE ACUTA NEI BIMBI, NUOVI CASI REGISTRATI IN EUROPA E USA)

Maggiore: "Escludo un legame con il Covid"

Nel corso dell'intervista, Maggiore ha sottolineato che si tratta di una "segnalazione seria che riguarda uno specifico range d’età, tra i 3 e i 7 anni: un aspetto questo molto particolare". Sembrano "epatiti acute di rapida evoluzione e sintomatiche, quindi facilmente riconoscibili", ha aggiunto. Nonostante la mancanza di dati scientifici porti ad usare grande cautela fin quando non saranno evidenti le cause, il professore esclude un legame con la malattia da Covid-19 e soprattutto invita ad evitare qualsiasi collegamento con il vaccino anti-Covid che, somministrato a pazienti con malattie gravi o autoimmuni del fegato, e persino pazienti trapiantati di fegato, non ha mai provocato eventi avversi o effetti collaterali.

"Le epatiti virali non sembrano essere responsabili di questa condizione"

L'epatite acuta, ha poi ricordato l'esperto,  "è una condizione rara oggi, perché sono cadute le cause fondamentali, ovvero le infezioni virali, grazie alla vaccinazione contro l'epatite B, che in Italia è offerta gratuitamente a tutti i nati, e grazie al miglioramento dell'igiene pubblica. Le epatiti virali, "almeno per quanto riguarda i virus conosciuti, non sembrano essere responsabili di questa condizione", ha concluso.

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