Nella città 25 milioni di cittadini sono confinati nelle loro case. Le lamentele vanno dai centri di quarantena affollati e antigienici, alle difficoltà nel reperire cibo o nell'accesso alle cure mediche
Continua il lockdown a Shanghai, epicentro di una nuova ondata di Covid-19 che conta oltre 25 milioni di abitanti, e monta la rabbia tra i cittadini, confinati nelle loro case a tempo indefinito. Le autorità sanitarie cinesi, dopo aver chiuso selettivamente alcuni quartieri, negli scorsi giorni, a fronte dell'aumento dei contagi nella metropoli, hanno deciso di estendere il lockdown a tutta la città.
Decisione che ha avuto un grave impatto sulla vita quotidiana e sulle attività commerciali. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
La rabbia dei cittadini
Le lamentele vanno dai centri di quarantena affollati e antigienici, alle difficoltà nel reperire cibo o nell'accesso alle cure mediche. Ma la decisione più osteggiata è stata la pratica di separare i bambini positivi al Sars-CoV-2 dai loro genitori, che è venuta alla ribalta sabato e ha scatenato una rabbia diffusa in tutto il Paese. Dopo le proteste, come riporta il quotidiano “La Repubblica”, ora è permesso ai genitori di affiancare i bambini positivi nell'isolamento, previa firma di un documento in cui ci si assumono i rischi del caso e ci si impegna a seguire le regole rigide delle strutture. In base a quanto stabilito dagli esperti, infatti, chiunque risulti positivo, anche se asintomatico o con una lieve infezione, deve essere isolato rispetto alle persone non infette, bambini inclusi.
Cina: oltre 20mila casi in 24 ore
L'obiettivo è quello di cercare di arrestare l'epidemia di virus più grave nel Paese dalla fine della prima ondata di pandemia, all'inizio del 2020. Nella giornata di ieri, infatti, in tutta la Cina è stata superata per la prima volta la soglia dei ventimila contagi in un giorno: 20.472 (anche se 19.089 sono asintomatici). La metropoli di Shanghai, in lockdown, conta per oltre l'80% dei nuovi contagi. Nella città, le strutture per ospitare pazienti positivi non bastano più. Tant'è che sono iniziati i lavori per convertire il National Exhibition and Convention Center in un grande dormitorio Covid, un ospedale da campo che potrà avere fino a 40mila posti letto.