Covid, studio: ventilazione meccanica controllata in aula riduce rischio contagio dell'80%

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È quanto emerso da uno studio pilota condotto dalla Fondazione David Hume in collaborazione con la Regione Marche che ha coinvolto 10.441 classi

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Gli impianti di Ventilazione meccanica controllata (Vcm), se utilizzati con la massima portata di ricambio dell’aria (6 o più ricambi all'ora), ridurrebbero di oltre l'80% il rischio di infezione da coronavirus Sars-CoV-2 negli ambienti al chiuso. È quanto emerso da un nuovo studio pilota condotto dalla Fondazione David Hume in collaborazione con la Regione Marche, i cui risultati sono stati presentati il 22 marzo, nel corso di una conferenza stampa con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e la Giunta regionale. Come riporta una nota della Regione, la ricerca, svolta dal 13 settembre 2021 al 31 gennaio 2022 dai professori Luca Ricolfi e Giorgio Buonanno della Fondazione Hume, ha coinvolto 10.441 classi marchigiane, di cui 10.125 senza impianto e 316 con impianto Vmc. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Acquaroli: "Vmc funziona, Marche uniche a investirci"

Le Marche sono "l'unica regione in Italia ad investire su questo tipo di tecnologie, che anche l'Oms ha riconosciuto come fondamentali per arginare il rischio contagio negli ambienti chiusi", ha scritto in un post su Facebook a margine della conferenza stampa, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, per poi sottolineare che utilizzando questa tecnologia "nelle scuole, ma anche negli uffici e negli altri ambienti chiusi, si potrebbe ridurre il tasso di incidenza da 250 su 100.000 (soglia di rischio individuata dal ministero) a un tasso di 50 su 100.000". E ancora: "Abbiamo investito finora 12 milioni di euro, 9 milioni per installare gli impianti di Vmc nelle scuole e destinato ulteriori 3 milioni per adibire le aule con sanificatori. "Continueremo ad investire in questa direzione, per quanto ci sarà possibile - ha poi annunciato il presidente -. Così come giustamente si persegue la qualità dell'acqua, anche la salubrità dell'aria e la qualità degli ambienti in cui vivono i nostri ragazzi sono fondamentali per contrastare non soltanto il Covid ma anche altre patologie respiratorie".

I risultati dello studio

Lo studio, come sottolineato dal professor Luca Ricolfi, presidente della Fondazione Hume e docente di Analisi dei dati all'Università di Torino, ha evidenziato che l’impatto della Vcm nell’abbattere la carica virale nell’aria "è molto forte e statisticamente significativo". Ma, ha aggiunto "il risultato più significativo registrato è quello dell’impatto della Vcm: maggiore è il ricambio dei volumi dell’all’aria, maggiori sono i risultati della riduzione della contaminazione". Dalla ricerca è inoltre emerso che le classi più numerose hanno un rischio individuale sensibilmente più alto del 30-40% di contaminazione rispetto a quelle piccole. "Il fattore di abbattimento assicurato dalla Vcm è paragonabile a quello del vaccino: molto efficace e insostituibile come protezione dalla malattia, ma meno dal punto di vista della trasmissione. In sostanza la VCM, ben fatta, ha una capacità di contenimento della circolazione del virus doppia rispetto al vaccino”, ha concluso Ricolfi.

Medical staff (R) discuss as a sociomedical worker (Rear C) is pictured during her shift at the Cremona hospital's COVID-19 intensive therapy area on April 22, 2020 in Cremona, during the country's lockdown aimed at curbing the spread of the COVID-19 infection, caused by the novel coronavirus. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP) (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

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