Covid Italia, Gimbe: +36% contagi in 7 giorni, frena calo dei ricoveri

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È quanto emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, sull'andamento della pandemia. In 17 province incidenza oltre 1000 casi per 100.000 abitanti

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Nell'ultima settimana è stato registrato un aumento del 36% di casi di Covid a livello nazionale, rispetto ai 7 giorni precedenti, ed è frenata la discesa dei ricoveri in area medica (-3,5%); mentre è rimasta stabile quella di terapie intensive (-16,4%) e decessi (-18,7%). È quanto emerso dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, sull'andamento della pandemia, riferito alla settimana 9-15 marzo 2022, che evidenzia come siano 17 le province con un'incidenza pari a oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

I motivi dell'inversione di tendenza dei nuovi casi settimanali

"Dopo cinque settimane di calo e l'arresto della discesa la scorsa settimana si inverte nettamente la curva dei nuovi casi settimanali, che si attestano intorno a quota 379mila, con un incremento del 35,9% e una media mobile a 7 giorni che sale da circa 40 mila casi dell'8 marzo ad oltre 54 mila il 15 marzo (+30,3)", ha commentato Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe. "Un'inversione di tendenza che riconosce diverse cause: dal rilassamento della popolazione alla diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, dal calo della protezione vaccinale nei confronti dell'infezione alla persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso".

Casi in crescita in tutte le Regioni eccetto la Valle D'Aosta

Quanto ai nuovi casi, secondo i dati Gimbe, negli ultimi 7 giorni ne sono stati registrati 379.792, a fronte di un lieve aumento dei tamponi (+8,4%). Sono, inoltre, salite a 66 le province con incidenza superiore a 500 casi per 100.000 abitanti. La crescita dei casi ha riguardato tutte le Regioni ad eccezione della Valle D'Aosta: dal +70% dell'Umbria al +3% del Molise. E in tutte le province, tranne Isernia ed Aosta, è stato registrato un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente.
"Nel nostro Paese la circolazione virale è ancora molto elevata e la curva dei contagi ha ripreso a salire. Auspichiamo che le decisioni del Governo vengano informate dalle evidenze scientifiche e dalla situazione epidemiologica e non dallo spirito di emulazione di altri Paesi più "temerari", dove peraltro hanno ripreso a crescere non solo i contagi ma anche le ospedalizzazioni", ha commentato Nino Cartabellotta, invitando alla cautela. In particolare, ha aggiunto, "per ciò che riguarda il Green pass, l'obbligo può decadere immediatamente dove il rischio di contagio è basso (all'aperto, in luoghi al chiuso poco affollati, ben ventilati e con breve permanenza), mentre dovrà essere mantenuto nei locali chiusi a rischio elevato. L'obbligo di mascherina, al momento, deve invece essere mantenuto in tutti i luoghi al chiuso, tenendo conto sia della estrema contagiosità della variante omicron - in particolare della BA.2 - sia delle incognite relative all'entità della risalita della curva dei contagi e al suo potenziale impatto sugli ospedali".

Vaccino, Gimbe: campagna in stallo, 6,9 milioni persone ancora scoperte

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, il monitoraggio rileva che è "in stallo, nonostante ci siano quasi 4,6 milioni di italiani vaccinabili con prima dose e 2,9 con booster". È, infatti, ancora in calo nell'ultima settimana il numero di somministrazioni (441.837), con una media mobile a 7 giorni di 63.120 iniezioni al giorno: si riducono del 6,6% le terze dosi (320.925) e del 22,3% i nuovi vaccinati (23.783). Non crescono dunque, ha spiegato Gimbe, "le percentuali di popolazione vaccinata con almeno una dose (85,6%) e con ciclo completo (83,8%). Il tasso di copertura delle terze dosi è invece all'83,5%, con nette differenze regionali, mentre sono 35.390 le quarte dosi somministrate agli immunocompromessi". Stando ai dati aggiornati al 16 marzo "sono ancora 6,98 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,39 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni". Per quanto riguarda i bambini, nella fascia 5-11 anni al 16 marzo sono state somministrate 2.400.975 dosi: 1.366.957 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.211.712 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale che si attesta al 37,2% con nette differenze regionali (dal 20,2% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,6% della Puglia).

 

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