Covid, le Regioni che passano in zona bianca dal 7 marzo

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Si tratta di Abruzzo, Piemonte e Provincia autonoma di Trento che, proprio da quest’oggi, lasciano la zona gialla. La decisione arriva anche in base al netto miglioramento del quadro epidemiologico nel nostro Paese. “In tutte le Regioni c'è una diminuzione dei nuovi casi e per tutte le fasce d'età. Tutte le Regioni sono a rischio basso”, aveva confermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro

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Alla luce dei più recenti dati della Cabina di Regia sulla diffusione del Covid-19 in Italia, a partire da oggi, 7 marzo, Abruzzo, Piemonte e Provincia autonoma di Trento passano in zona bianca. Il cambio di colore è stato deciso da un’ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, proprio in virtù del netto miglioramento del quadro epidemiologico nazionale.

I colori delle Regioni, la situazione attuale

La conferma del miglioramento della situazione sanitaria era arrivata, nei giorni scorsi, anche dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro. “In tutti i Paesi europei c'è una decrescita del numero di nuovi casi di Covid e l'Italia si conferma tra i Paesi che hanno una circolazione del virus Sars-CoV-2 in decrescita: in tutte le Regioni c'è una diminuzione dei nuovi casi e per tutte le fasce d'età. Tutte le Regioni sono a rischio basso”. Dunque, i casi Covid diminuiscono nel Paese, gli ospedali sono sempre meno sotto pressione e, poco alla volta, anche le Regioni cambiano colorazione, all’interno di un sistema che sarà cancellato ufficialmente il 31 marzo, con la fine dello stato di emergenza. Quale la situazione attuale, a livello regionale? Detto di Abruzzo, Piemonte e Provincia autonoma di Trento che passano in zona bianca, a partire da oggi, lunedì 7 marzo, la Regioni saranno così identificate. Come sottolinea il sito del governo italiano, Abruzzo, Basilicata, Campania, Lombardia, Piemonte, Province autonome di Trento e Bolzano, Umbria e Veneto sono in zona bianca, mentre Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta si confermano in zona gialla.

I dati relativi agli ospedali

Tra i dati in continuo miglioramento, come detto, anche quello che riguarda la situazione degli ospedali: il tasso di occupazione nei reparti di aree mediche a livello nazionale è pari al 14,7% rispetto al 18,5% della settimana precedente, considerando l’ultimo monitoraggio della Cabina di Regia. Scende, così, sotto la soglia di allerta del 15%, ed è la prima volta che questo avviene dallo scorso 23 dicembre. Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende, invece, cala al 6,6% rispetto all'8,4% di sette giorni prima. In questo senso, però, sono ancora dieci le Regioni e Province autonome che superano la soglia del 15% nei reparti di area medica, mentre solo una Regione, la Sardegna, supera la soglia di allerta del 10% per le terapie intensive. Un quadro nel complesso positivo, dunque, quello fotografato dal report del ministero della Salute, nel quale tutte le Regioni sono classificate a rischio basso. La situazione epidemiologica sembra dunque tendere ad un “deciso miglioramento anche se la circolazione del virus resta ancora piuttosto elevata. Quindi è bene mantenere dei comportamenti prudenti e completare il ciclo vaccinale con la dose di richiamo”, ha però sottolineato Gianni Rezza, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute.

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