Iss-Istat: mortalità in calo con il progredire dei vaccini anti-Covid

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Il settimo rapporto congiunto dell'Istituto nazionale di statistica e dell'Istituto Superiore di Sanità sull'impatto dell’epidemia sulla mortalità totale indica che dall'inizio della pandemia a gennaio 2022, l'eccesso di mortalità totale, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178mila decessi, con gran parte dell'eccesso del 2021 che è stato osservato nel primo quadrimestre quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa

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Dall'inizio pandemia di Covid-19 a gennaio 2022, l'eccesso di mortalità totale, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178mila decessi, con gran parte dell'eccesso del 2021 che è stato osservato nel primo quadrimestre quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa. Sono alcuni dei dati emersi dal settimo rapporto congiunto dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) sull'impatto dell'epidemia sulla mortalità totale. Nello specifico, il report indica che, con il progredire della campagna di vaccinazione, la mortalità è significativamente diminuita a partire dalla 20esima settimana del 2021: l'82% circa dei decessi nel 2021 è avvenuto nel primo quadrimestre. Si è ridotta, in particolare, la mortalità Covid-19 correlata nella fascia di età over 80, per la quale, a fine 2021, è stata raggiunta una copertura vaccinale con il ciclo primario pari a circa il 95%. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

In schede decessi Covid responsabile 90% morti

La malattia innescata dal coronavirus Sars-Cov-2 è indicata nelle schede decessi come responsabile per il 90% dei casi. Il rapporto ha valutato in un campione di 6.530 schede di morte relative a casi deceduti nel 2021, la presenza del Covid-19 come causa iniziale, le sue complicanze e la presenza di altre concause. È così emerso che il Covid-19 è l'unica causa responsabile del decesso nel 23% dei casi, mentre nel 29% dei casi è presente una concausa oltre a Covid-19 e nel 48% si riscontra più di una causa. Inoltre, nel 90% delle schede si riscontrano come complicanze condizioni tipicamente associate al virus, quali polmonite, insufficienza respiratoria, distress respiratorio acuto (ARDS) o altri sintomi respiratori.

 A gennaio 2022 il 42% dei casi dall'inizio della pandemia

Dal rapporto congiunto Istat-Iss emerge, inoltre, che il 42% dei casi Covid-19 in Italia da inizio pandemia sono stati diagnosticati nel gennaio di quest'anno per la predominanza della variante Omicron: 4,5 milioni sui 10.953.342 di casi confermati e segnalati al 9 febbraio al Sistema di Sorveglianza Integrato. Per quanto riguarda i decessi, sono state segnalate 145.334 morti associate alla diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 e avvenute entro il 31 gennaio scorso. In particolare, il 53% dei decessi è avvenuto nel 2020, il 41% nel 2021 (59.136 decessi di cui circa 8.000 sono riferiti a diagnosi del 2020) e il 5,8% a gennaio 2022.

Da luglio eccesso mortalità Italia sotto media Ue

Il report rivela, inoltre, che a partire da luglio 2021 l'eccesso di mortalità in Italia  è sceso ben al di sotto della media Ue. "Rispetto alla media europea, l'Italia ha registrato un eccesso di mortalità più elevato nel mese di novembre 2020 e marzo 2021 - si ricorda nel documento -. Analizzando il contesto europeo, nel 2021 l'andamento dell'eccesso di mortalità nell'Ue ha raggiunto un picco ad aprile (21,0%), quindi è sceso al 10,6% a maggio e ha raggiunto il minimo del 5,6% a luglio. In autunno - si legge ancora nel rapporto - si è osservato un nuovo rialzo e l'eccesso di mortalità ha raggiunto il 17,7% a ottobre e il 26,5% a novembre 2021 (dati Eurostat)".

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