Individuato un possibile bersaglio molecolare contro la cachessia tumorale

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La scoperta si deve a un team di ricercatori guidato da Bert Blaauw, dell’Istituto veneto di medicina molecolare e professore dell’Università di Padova, che è riuscito a ricostruire un meccanismo alla base della perdita di tessuto muscolare tipica dei tumori

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Scoperto un possibile bersaglio molecolare per aiutare i pazienti colpiti da cachessia tumorale a recuperare massa e forza muscolare. Lo ha individuato un team di ricercatori guidato da Bert Blaauw, dell’Istituto veneto di medicina molecolare e professore dell’Università di Padova, che è riuscito a ricostruire un meccanismo alla base della perdita di tessuto muscolare tipica dei tumori. Nello specifico, i risultati dello studio indicano che riattivando questo meccanismo, poco attivo nei pazienti con cancro, sarebbe possibile portare a un recupero della massa muscolare.
La scoperta, pubblicata sul Journal of Cachexia, Sarcopenia and Muscle, oltre a fare luce sui meccanismi molecolari del deperimento muscolare associato a cachessia, apre la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti mirati contro questa condizione, che colpisce fino all'80% dei pazienti con tumore, riducendo la qualità della vita e la risposta e la tolleranza ai trattamenti.

Lo studio nel dettaglio

"Nonostante la sua importanza clinica e l'impatto sui pazienti, la fisiopatologia dell'atrofia muscolare associata alla cachessia è ancora poco conosciuta", hanno sottolineato i ricercatori, che nel corso dello studio hanno indagato un meccanismo molecolare, denominato via Akt-mTOR, già noto per il suo ruolo nel mantenimento dell’equilibrio funzionale del muscolo. "Si tratta di una via che, quando è attiva, promuove la crescita delle fibre muscolari", ha spiegato il coordinatore dello studio. In particolare, hanno osservato che nei soggetti con tumore che mostrano deperimento muscolare, la via Akt-m TOR è meno attiva del normale.

I risultati

Tramite dei test condotti su animali da laboratorio, hanno dimostrato che la riattivazione di questo meccanismo sarebbe in grado di portare a un recupero quasi completo sia della massa muscolare sia della forza.
Concentrandosi poi sulle modalità per attivare la via Akt-mTOR, il team di ricerca ha scoperto che tra queste c'è anche l'esercizio fisico,  anche se resta da capire quali tipi di esercizi siano più efficaci a questo scopo.
"Avere questa informazione permetterebbe di costruire piani mirati di attività fisica per i pazienti colpiti da cachessia, in modo che debbano fare solo quanto è strettamente necessario per avere un beneficio muscolare", ha spiegato Blaauw, sottolineando che allo studio ci sono anche opzioni farmacologiche: "Ci sono gruppi di ricerca nel mondo che stanno lavorando a tecniche per veicolare farmaci in maniera precisa per un determinato tessuto. In futuro queste tecniche potrebbero, per esempio, permettere l’attivazione di Akt-mTOR solo nel muscolo scheletrico durante la cachessia tumorale".

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