Covid, il virus dilaga a Hong Kong: scattano i tamponi obbligatori

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Lo ha comunicato la governatrice Carrie Lam. Il provvedimento verrà introdotto dalle autorità locali nel tentativo di frenare l’attuale ondata di contagi, la peggiore dall’inizio della pandemia. Da metà marzo, infatti, i 7,5 milioni di residenti di Hong Kong dovranno sottoporsi a tre cicli di tamponi obbligatori, per un totale di circa un milione di test al giorno

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Il Covid ha fatto scattare, ormai da giorni, l’allarme rosso ad Hong Kong. E se la gran parte dell'Europa sta iniziando ad intravedere un ritorno alla normalità, il territorio autonomo nel Sudest della Cina sta affrontando la peggiore ondata di contagi dall'inizio della pandemia. Infatti, dopo il record di casi di coronavirus che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario locale, con pazienti costretti ad aspettare su letti improvvisati al di fuori delle strutture mediche, la governatrice Carrie Lam ha preso una decisione netta: a partire da metà marzo, come spiega anche l’agenzia Reuters, tutti i 7,5 milioni di residenti della città saranno sottoposti a tre cicli di tamponi obbligatori. “Coloro che rifiutano saranno ritenuti responsabili”, ha spiegato la governatrice nel corso di una conferenza stampa.

Circa un milione di test al giorno

Hong Kong, come detto, è nel culmine della crisi sanitaria e dentro la quinta ondata di casi Covid, la più difficile dall'inizio della pandemia, in gran parte causata dalla diffusione della variante Omicron. Nelle ultime ore sono stati registrati circa 5 mila contagi giornalieri. “L'epidemia in rapido peggioramento ha ampiamente superato la capacità del governo di affrontarla. Pertanto, il sostegno del governo centrale è indispensabile per combattere il virus”, ha sottolineato Lam.  Dunque, in base alle nuove regole decise dal governo locale, tutti i residenti di Hong Kong dovranno sottoporsi a tre cicli di tamponi obbligatori a partire dal mese di marzo, per arrivare così ad un totale di circa un milione di test al giorno. La scelta dei tamponi obbligatori arriva dopo che le autorità della Cina continentale hanno inviato, la scorsa settimana epidemiologi, operatori sanitari e medici per aiutare a contenere l'epidemia. Hong Kong, in questo senso, si è del tutto conformata alla politica “zero-Covid” cinese, il cui obiettivo resta quello di eliminare del tutto i focolai. Il lockdown è stato imposto in diverse aree della terraferma, ma Lam ha spiegato che "nessuna misura del genere è attualmente prevista” ad Hong Kong in quanto ritenuta “non è realistica”.

Le altre restrizioni per contenere il contagio

Per arginare il contagio, inoltre, scuole e diverse attività commerciali tra cui palestre, bar e saloni di bellezza rimarranno chiusi fino alla fine di aprile. E restano interdetti, fino al 20 aprile, tutti i voli provenienti da nove Paesi considerati a rischio, tra cui anche la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. La governatrice Lam, tra l’altro, ha anche confermato che Hong Kong continuerà nel tentativo di isolare tutti i pazienti risultati positivi al Covid-19, compresi i pazienti asintomatici, servendosi di strutture temporanee e ad hoc in costruzione grazie all'aiuto delle autorità di Pechino. “Ribadiamo che l'isolamento è ancora il nostro obiettivo politico”, ha riferito.

epa09759026 Patients with Covid-19 symptoms lie on beds outside the Accident and Emergency Department at Caritas Medical Centre in Hong Kong, China, 15 February 2022. Hong Kong's medical system has been overloaded by the fifth-wave Covid-19 outbreak while authorities have reported more than 1,600 confirmed cases and 5,400 suspected infections on 15 February.  EPA/MIGUEL CANDELA

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