Scoperta dal pediatra austriaco Hans Asperger, il cui giorno di nascita coincide proprio con la data di commemorazione della Giornata, la sindrome “si caratterizza per assenza nell’anamnesi di un ritardo del linguaggio e di sviluppo cognitivo”. Secondo gli specialisti, “la maturità emotiva dei bambini con sindrome di Asperger è di solito inferiore di tre anni rispetto ai coetanei”
Il 18 febbraio si celebra la Giornata mondiale della sindrome di Asperger, una ricorrenza dedicata alla sensibilizzazione sul tema e alla valorizzazione dei soggetti colpiti dalla sindrome rientrante tra i disturbi dello spettro autistico. E’ stata scoperta dal pediatra austriaco Hans Asperger, il cui giorno di nascita coincide proprio con la data di commemorazione.
Particolari comportamenti nell’interazione sociale
Asperger per primo ha identificato, studiato e descritto un gruppo di bambini con particolari comportamenti nell’interazione sociale, nelle abilità comunicative e negli interessi. Come riporta anche il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), la sindrome da lui scoperta è stata inserita, per la prima volta nel 1994, nel “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders” in qualità di sottocategoria dei “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo”. In particolare, spiegano gli esperti, la sindrome di Asperger “si caratterizza per assenza nell’anamnesi di un ritardo del linguaggio e di sviluppo cognitivo”. Ma non solo, perchè “vi è una motivazione ad approcciare all’altro, seppur in modo eccentrico, unilaterale e verboso e, in virtù del buon livello di funzionamento intellettivo e adattivo, la dedizione assorbente ed esclusiva è rivolta ad interessi atipici per l’età e il livello di sviluppo”.
Alcune caratteristiche della sindrome
I soggetti colpiti da Asperger dunque, a differenza di quelli colpiti da altre forme di autismo, hanno un quoziente cognitivo uguale o superiore alla media e manifestano il loro disagio soprattutto a livello di interazione e inserimento sociale o di indifferenza emotiva a ciò che li circonda. Alcuni bambini, riporta ancora l’Iss, possono manifestare difficoltà quali quella di giocare a giochi del “fare finta” o quella di preferire argomenti legati alla logica e ai sistemi, come la matematica. Altri, invece, occupano il tempo in una gamma limitata di attività immaginative, che possono essere perseguite in modo anche ripetitivo, ad esempio attraverso l’allineamento dei giocattoli. Secondo gli specialisti, “la maturità emotiva dei bambini con sindrome di Asperger è di solito inferiore di tre anni rispetto ai coetanei”. I bambini che ne sono colpiti possono avere un vocabolario limitato per descrivere le emozioni e “mancano di sottigliezza semantica e varietà nell’espressione delle emozioni”. Tra l’altro, è anche possibile un’associazione tra la sindrome di Asperger e lo sviluppo di un disturbo dell’umore, tra cui depressione, disturbi d’ansia e problemi nella gestione della rabbia e nella comunicazione dei sentimenti, sia negativi sia positivi. Le persone con la sindrome di Asperger, poi, possono apparire “vulnerabili a sentimenti di depressione e un bambino/adulto su tre soffre di depressione clinica”.
Rituali ripetitivi e interessi speciali
Per tentare di rendere il loro mondo meno confuso, le persone con la sindrome di Asperger possono ripercorrere regole e rituali ripetitivi e insistenti. I bambini, ad esempio, possono voler spingere per andare a scuola sempre vestiti nello stesso modo. Questo perché le persone affette da sindrome di Asperger di solito necessitano di un ordine molto personale delle cose e possono diventare scostanti se obbligati ad attività di routine o poco stimolanti. Interessi speciali o insoliti possono svilupparsi, infine, già dal secondo o terzo anno di età e possono iniziare a manifestarsi attraverso l’interesse per parti di un oggetto apparentemente insignificanti.